16/02/2018 di Redazione

La visione di Cisco: la rete è business, dimentichiamoci dei problemi

Nuove funzionalità di analisi predittiva e ottimizzazione delle reti debuttano nell'offerta. Attraverso una dashboard si può osservare il funzionamento della rete, capire che cosa non funzioni ed evitare l'insorgenza dei problemi.

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La risoluzione dei problemi non sarà più un problema, per usare un gioco di parole. Ma nemmeno lo saranno le minacce alla sicurezza, né le configurazioni che impattano sulle performance delle reti, né i comportamenti che violano le policy aziendali. Oggi il troubleshooting assorbe, in media, il 43% del tempo del personale addetto alla gestione delle reti aziendali, ma questa percentuale potrà scendere o addirittura azzerarsi. È l'obiettivo finale della visione di Cisco di un networking “basato sull'intento”, “intent-based”, visione concretizzata già l'estate scorsa in nuove soluzioni di monitoraggio e gestione delle reti It aziendali. A esse si aggiungono, ora, funzionalità di analisi predittiva e di “assurance”, così chiamata perché rappresenta per le infrastrutture un'assicurazione a tutto tondo contro i malfunzionamenti, contro gli incidenti di sicurezza, i cali di prestazione, le violazioni di policy.

 

Oggi è fondamentale garantire uno Sla per la rete, perché così facendo lo si garantisce anche per l'intero business”, sottolinea Alberto Degradi, DC & EN Sales leader di Cisco. “Oggi la rete ha assunto una valore fondamentale per le aziende, più di quanto non fosse in passato. Per questo dobbiamo garantire il suo buon funzionamenti e la capacità d fare onboarding di nuovi dispositivi in modo molto rapido. Questo è fondamentale per il business, trasversalmente a tutti i settori del mercato”. Come sottolineato dal manager, oggi alle aziende non può più bastare la capacità comprendere la natura e le cause dei problemi, bensì è necessario saperli anticipare e prevenire perché il donwtime è un problema vero, anche di business, che non può più essere accettato”. A questo servono, come noto, gli analytics predittivi, il frutto dei software che raccolgono, aggregano e confrontano dati per produrre delle previsioni.

 

Questo è però solo uno degli ingredienti inseriti da Cisco nella sua ricetta per le reti “intent-based”.

L'intento è sostanzialmente la traduzione delle esigenze del business in policy, che vengono applicate alla rete in modo che questa possa non solo rispettarle ma continuare a evolvere sulla base di tali regole. Con l'analisi del contesto, invece, si possono analizzare ciò che accade sulla rete in un preciso istante e luogo per ottenere analytics aggiuntivi. È poi possibile considerare lo storico della rete aziendale, risalendo a eventi accaduti in un dato momento come in una sorta di “macchina del tempo”, così la chiama Degradi.

 

Come funziona il meccanismo? Tutti gli apparati di rete possono fornire dati di telemetria, informazioni che poi vengono processate dal software di Cisco; quest'ultimo analizza dati e metadati e li mette in correlazione, generando degli insight; da qui, il suggerimento di eventuali correzioni od ottimizzazioni da applicare alla rete affinché si evitino futuri problemi. Guardare al passato, cioè allo storico degli eventi di rete, può dunque servire a prevedere e a correggere il futuro.

 

Nel dettaglio, l'assurance di Cisco procede su tre passaggi. Il primo è la verifica continua di ciò che sta accadendo sulla rete: configurazioni, cambiamenti, routing, sicurezza, servizi, macchine vituali, compliance, audit. L'assurance fa in modo che le policy vengano applcate correttamente ed evidenzia eventuali scorrettezze, per esempio la presenza di dispositivi non abilitati a collegarsi o di traffico dati non previsto. Il secondo passaggio riguarda gli analytics: si analizza ciò che accade, lo si rapporta al contesto e allo storico della rete per ottenere insight e predizioni (visualizzate su una dashboard, completa di grafici). Il terzo passaggio sono le azioni correttive che vengono suggerite al gestore della rete: remediation, aggiornamenti automatizzati, ottimizzazione del sistema e via dicendo.

 

La nuova offerta ha tre declinazioni: Network Assurance, per i data center, Dna Center Assurance, per le reti campus e per le reti di filiali, e Meraki Wireless Health, per gli ambienti di It distribuito. Proposte adatte a contesti differenti, ma accomunate dalla finalità ultima. “La sfida che ci siamo posti”, sottolinea Degradi, “è quella di ridurre il tempo speso dall'It in attività di triubleshooting”, ovvero circa il 43% del tempo di lavoro totale e in media, per ciascun intervento, circa una mezz'ora. Numeri che non stupiscono se si considera la complessità delle attuali reti aziendali, in cui interagiscono utenti, dispositivi personali come Pc, smartphone e wearable e apparati come switch e router.

 

 

Alberto Degradi, DC & EN Sales leader di Cisco

 

Circa duecento clienti di Cisco (tra cui Robert Bosch GmbH, Rewe Group, Houston Methodist Hospital e Scotiabank) hanno testato e stanno testando le nuove tecnologie di assurance, mentre i veri e propri progetti pilota sono 150. A questi numeri si aggiungono i 1.100 clienti che hanno adottato in anticipo sul lancio commerciale i nuovi switch Catalyst 9000, per cui si contano 150 inziative pilota. Nei test già condotti abbiamo visto ridursi i tempi di troubleshooting di un valore significativo”, racconta Degradi. I tempi di risoluzione dei problemi e gestione della rete si sono ridotti in media del 67%.

 

E in futuro si potrà ottenere un risultato ancora migliore, introducendo funzionalità di automazione all'interno della piattaforma: in sostanza, le raccomandazioni emerse dagli insight potranno trasformarsi in azioni correttive in automatico, senza che il personale It debba intervenire. “Il nostro obiettivo finale”, aggiunge il manager, “sarà quello di azzerare totalmente il tempo da dedicare al troubleshooting. Questo è un obiettivo importante già oggi, ma lo saraà sempre di più negli anni a venire con l'Internet delle cose, che aggiungerà molti device alle reti, e con l'aumento della virtualizzazione”.

 

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