16/12/2021 di Redazione

Lavoro ibrido, sostenibilità, as-a-service: i trend forti per Cisco

Il 2022 si prospetta come un anno di ripensamento delle infrastrutture di comunicazione per le aziende, alla luce dei cambiamenti già in corso e dei macro-obiettivi connessi agli sviluppi del cloud e del Pnrr.

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Alcune parole-chiave ispireranno il 2022, secondo le previsioni di Cisco, Fra queste, troviamo network-as-a-service, lavoro ibrido e sostenibilità, tutte destinate a incrociarsi con i progetti di trasformazione digitale già in corso e con le necessità generate dalla congiuntura e dalle opportunità del periodo.

Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia da poco più di nove mesi, ha inquadrato le prospettive dell’azienda e del Paese in alcune macro-aree che, fin dall’inizio del suo mandato, hanno costituito oggetto di particolare focalizzazione: “Anche chi offre tecnologia, oggi più che mai, deve riferirsi alle persone per impostare obiettivi e strategie. La produttività va bilanciata con una qualità della vita che il lavoro ibrido ha costretto a riconsiderare da nuove prospettive. Noi ci siamo impegnati per proporre quanto necessario a migliorare la collaborazione e la comunicazione, ma anche nel consolidamento di centri di innovazione sul territorio e in una formazione che ha coinvolto circa 60mila persone in un anno”.

Aspetti tecnologici e ambientali si coniugano nei trend che l’azienda intende guidare nel 2022 e oltre. La sostenibilità è certamente un tema portante e Manghi ha sottolineato come, accanto agli obiettivi corporate di raggiungimento dell’impatto zero fra il 2040 e il 2050 negli “scope” da 1 a 3 definiti dai protocolli internazionali, ci possa essere anche il contributo locale: “In Italia stiamo lavorando al 100% con energie rinnovabili. Con partner e clienti spingiamo su un concetto di innovazione che porti concretamente a risparmiare sui consumi e a ridurre un impatto dell’It che oggi pesa ancora per il 4% sui volumi totali di produzione di Co2”.

Dal punto di vista più strettamente tecnologico, un tema come il network-as-a-service sta caratterizzando gli sviluppi di Cisco. Secondo Paolo Campoli, responsabile globale dell’area Service Provider di Cisco, si profila su questo fronte uno scenario molto diverso da quello attuale: “Anche gli hyperscaler del cloud stanno iniziando a offrire connettività e la tendenza è verso un mercato fatto di operatori pronti con offerta à la carte dalle quali anche i clienti enterprise potranno pescare per configurare l’accesso al cloud pubblico. I carrier devono prepararsi a un futuro nel quale verosimilmente scompariranno i classici abbonamenti”.

Gianmatteo Manghi e Paolo Campoli, rispettivamente Ad Italia e responsabile global service provider di Cisco

In Italia, un altro grande tema che condizionerà il 2022 (e oltre) sarà legato all’utilizzo dei fondi del Pnrr. L’auspicabile impennata del processo di digitalizzazione del sistema-Paese dovrà passare anche per un consolidamento della fiducia (trust) riposta sulle infrastrutture e la sovranità dei dati: “Abbiamo creato una struttura interna per supportare i clienti nelle scelte da effettuare alla luce delle opportunità offerte dal Pnrr”, ha specificato Manghi, “ma siamo già impegnati in sviluppi basati sul modello dell’innovation exchange, ad esempio con il progetto pilota Safe Milan, creato per prevenire esondazioni”.

Al centro dell’attenzione c’è anche la cybersercurity, anche in relazione a una crescita di consapevolezza complessiva, che in Italia ha portato, tra l’altro, alla definizione del perimetro nazionale di sicurezza e alla creazione di un’agenzia dedicata. Cisco ha offerto il proprio contributo con l’avviamento a Milano di un co-innovation center specializzato, dove è possibile sperimentare evoluzioni per esempio in direzione della threat intelligence (qui lavora, su scala globale, una struttura come Talos, composta da 400 persone), dell’eliminazione delle password (a vantaggio del riconoscimento biometrico e delle chiavi di crittografia) e della velocizzazione dei tempi di risposta agli attacchi: “L’offerta Secure X è stata creata per consentire alle aziende di controllare più facilmente tutta l’infrastruttura e ridurre a pochi minuti il tempo di rilevazione e rimedio”, ha sottolineato Fabio Florio, business development manager & Innovation Center leader di Cisco Italia.

 

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