15/06/2023 di Redazione

Le aziende temono la mancata innovazione più della crisi economica

Una ricerca condotta da Idc per Insight svela che nell’82% delle imprese di grandi dimensioni la trasformazione digitale è vista come una necessità. Gli ostacoli non mancano.

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L’innovazione accelera nonostante tutto, anzi le aziende non possono permettersi di rallentare. Anche in tempi di difficoltà dell’economia, le imprese stanno continuando a investire nella trasformazione digitale, come evidenziato da un nuovo studio di Insight titolato “Intelligent Technology Report 2023”. Il system integrator ha commissionato la ricerca da Idc, che tra gennaio e marzo di quest’anno ha intervistato mille dirigenti di grandi imprese (da almeno mille dipendenti) tra Stati Uniti, Canada ed Europa, inclusa l’Italia.

Più di otto su intervistati su dieci, l’82%, ritengono che per le aziende investire in trasformazione digitale sia necessario per tener testa alla concorrenza. Certo, non sempre è facile continuare a investire, specie nel mezzo delle attuali pressioni macroeconomiche e dell’incertezza che travolge le supply chain di molti settori. Ma questi problemi spaventano meno rispetto alla prospettiva di diventare rapidamente obsoleti.

Alla domanda su quali siano le principali minacce a breve termine (dodici mesi) per la propria azienda, il 49% ha citato la difficoltà nel tenere il passo dell’innovazione tecnologica rispetto alla concorrenza, mentre solo il 20% ha menzionato l’inflazione e una potenziale recessione economica. Le grandi sfide da affrontare quest’anno saranno invece la cybersicurezza (citata dal 56% dei dirigenti) e la resilienza operativa (52%).

“La prima domanda che ricevo dai clienti è: come posso essere sicuro che la mia azienda esisterà ancora tra qualche anno?”, ha dichiarato Matt Jackson, global chief technology officer di Insight. “Le aziende per anni hanno tentato di ovviare alla fragilità dei sistemi più obsoleti ottimizzando il business attraverso una sempre maggiore digitalizzazione per aumentare la produttività, guadagnare fette di mercati spesso in contrazione, e rendere l’organizzazione sempre più resiliente. Oggi la generative AI ha reso per gli executive ancora più urgente preparare il loro business a rimanere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza ai competitor nella corsa all’uso dell’intelligenza artificiale”.

Come si diceva, gli investimenti proseguono, pur con qualche cautela. Nel 44% delle grandi aziende  la spesa digitale annua rimarrà invariata nel 2023 rispetto ai livelli del 2022, mentre il 33% prevede di aumentare la spesa oltre le previsioni iniziali. La maggior parte delle aziende comprende la necessità di digitalizzare il proprio modello di business e il 61% si aspetta di vedere ritorni sull’investimento significativi entro il 2024. Il 34% pianifica di investire in trasformazione digitale nell’arco di dodici mesi allo scopo di allargare la distribuzione e le possibilità di monetizzazione di prodotti e servizi; il 33% punta a raggiungere una digitalizzazione più completa della customer experience.

 

 

Principali fattori che influenzeranno le iniziative di business digitale nel 2023 (Fonte: “Insight Intelligent Technology Report 2023”)

 

Sul percorso della trasformazione digitale i principali ostacoli sono le preoccupazioni legate alla privacy dei dati e alla sicurezza (53%), la mancanza di competenze tecnologiche di base (39%) e la scarsità di risorse a disposizione per la gestione del cambiamento (39%). Tutte queste sfide, sottolinea Insight, diventeranno ancora più ardue quando le aziende dovranno adottare tecnologie complesse come l’intelligenza artificiale generativa. E non mancano gli insuccessi, come è naturale che sia. Tra i progetti che non raggiungono gli obiettivi prefissati, in metà dei casi circa (49%) è stata colpa di problemi di integrazione dell’infrastruttura

“Gli executive devono cambiare il modo in cui concepiscono il ROI, se vogliono davvero diventare un business digitale”, ha osservato Adrian Gregory, presidente Emea di Insight. “Devono essere fermi nelle loro intenzioni di essere agili, spostando gli investimenti da CapEx a OpEx per creare un ambiente di innovazione continua, e introdurre velocemente le tecnologie per guadagnare un vantaggio competitivo. Se non lo faranno loro, lo farà un’altra azienda concorrente”.

 

(In apertura: Immagine di vectorjuice su Freepik)

 

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