15/10/2016 di Redazione

Le due ruote connesse di Bmw “telefonano” con Vodafone

La K 1600 Gt, prima motocicletta “in rete” della casa bavarese, dispone di una Sim Internet of Things dell’operatore per usufruire del servizio di chiamata “eCall” in caso di incidente o emergenza. Il carrier è entrato inoltre a far parte della 5G Automot

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Cos’hanno in comune Vodafone e Bmw? A prima vista sembrerebbe ben poco, ma da qualche giorno a questa parte le due aziende sono più vicine di prima. In particolare, l’operatore telefonico ha voluto far sentire ulteriormente la propria presenza nel mercato automotive con due novità. Una è di prodotto e si declina nella Bmw K 1600 Gt, la prima motocicletta connessa del colosso tedesco che, grazie alla presenza di una Sim Internet of Things Vodafone a bordo, consente di usufruire del servizio di chiamata “eCall” di Bmw in caso di incidente o emergenza. La seconda novità, invece, è più di sistema e rientra nelle collaborazioni strategiche che il gruppo di telecomunicazioni britannico sta avviando sulla strada delle reti mobili di quinta generazione.

Vodafone è infatti entrata a far parte della neonata 5G Automotive Association (5Gaa), consorzio che riunisce aziende del mondo telco, società tecnologiche, carrier e case automobilistiche per lo sviluppo di soluzioni di guida autonoma e connessa. Ovviamente Bmw è della partita, insieme alle altre “sorelle” tedesche Audi e Daimler. Nell’elenco figurano anche Ericsson, Huawei, Nokia, Intel e Qualcomm.

Ma procediamo con ordine. Come anticipato, la K 1600 Gt ha una Sim IoT di Vodafone posta sotto il sedile che, in caso di incidente e grazie al sistema Motorrad Connectedride inoltra in automatico una chiamata di emergenza al call center della casa automobilistica. Sviluppato dalla divisione Bmw Motorrad, nata nel 2007 per curare il mercato delle due ruote, il sistema ha vari sensori che monitorano anche la velocità e l’inclinazione del mezzo, in modo da cogliere precisamente il momento in cui avviene l’incidente e attivare immediatamente la chiamata.

In alternativa, per contattare il call center il centauro può anche utilizzare il pulsante di Sos presente sul manubrio. Oltre alla chiamata vengono trasmesse altre informazioni importanti, come la posizione Gps della moto, per velocizzare i tempi di intervento dell’assistenza. Secondo la gravità dell’incidente, poi, Bmw allerta il soccorso o tenta di contattare il motociclista mediante il sistema audio incorporato. Tutto attraverso la rete Vodafone, a cui si connettono già oggi oltre 2,5 milioni di auto della casa bavarese.

 

 

Il 5G per il mercato dell’automotive

Unendosi alla 5G Automotive Association, Vodafone entrerà in un “think tank” che si occuperà della definizione dei requisiti tecnici e delle strategie per implementare con successo strumenti di connettività nei veicoli. Sarà necessario innanzitutto standardizzare la certificazione e i processi di approvazione delle nuove tecnologie, definendo come dovranno operare le cosiddette applicazioni “vehicle-To-Everything” (V2X): sistemi con cui automobili, moto e più in generale i mezzi di trasporto (anche pubblici) potranno comunicare tra loro e rendere così le strade più sicure.

Una tecnologia entrata ufficialmente in fase di test tra le mura di Vodafone a inizio ottobre, su un tracciato privato nel Regno Unito. La V2X, secondo quanto dichiarato dalla telco, verrà poi provata in maniera più intensiva in Germania. Vodafone, che sostiene di fornire il maggior numero di servizi “connessi” rispetto a tutti gli altri operatori, è entrata nella 5Gaa come “platinum member” e il suo responsabile della ricerca e sviluppo, Luke Ibbetson, si aggiungerà al board dell’associazione.

 

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