19/01/2021 di Redazione

Maxi acquisto in vista per Citrix: il project management di Wrike

Secondo indiscrezioni, la società specializzata in tecnologie per il virtual desktop e lavoro da remoto sarebbe pronta a spendere 2 miliardi di dollari. Ma s attendono conferme o smentite.

Citrix vuole chiudere il cerchio dello smart working, aggiungendo alle proprie tecnologie (di virtualizzazione desktop e server, di rete, collaborazione a distanza e servizi cloud) le soluzioni per il project management di Wrike. O almeno così emerge dalle indiscrezioni di fonti confidenziali di Bloomberg, secondo le quali le due società sarebbero in trattative avanzate. Forse già in settimana, riferiscono le fonti, il compratore potrebbe chiudere l’accordo impegnandosi a pagare 2 miliardi di dollari: sarebbe, in tal caso, l’acquisizione più dispendiosa di sempre per Citrix.

 

Controllata dal fondo Vista Equity Partners (che nel 2018 spesse 800 milioni di dollari per acquisire una quota di maggioranza), Wrike è un’azienda di San Jose fondata nel 206 e specializzata in software per la gestione dei progetti.  Citrix attualmente già include nella propria offerta per il “digital workspace” alcune soluzioni per la condivisione di file e la collaborazione a distanza. 

 

Con Wrike, però, acquisirebbe un’intera piattaforma di project management, completa di diagrammi Gnatt, calendari condivisi, lavagne di Kanban digitali, strumenti di reporting, di monitoraggio e di revisione, moduli di richiesta e funzioni per la creazione di flussi di lavoro personalizzati.

 

(Fonte: Wrike)

 

Contattate da Bloomberg, le due aziende hanno preferito non rilasciare commenti sulla possibile acquisizione. L’ipotesi è comunque verosimile, considerando l’attuale domanda di mercato per le soluzioni a supporto dello smart working. Vero è che dal segmento delle tecnologie per la collaborazione a distanza Citrix si era allontanata, vendendo nel 2016 la propria piattaforma GoTo Meeting (comprata da LogMeln per 1,8 miliardi di dollari). Oggi però, in un mondo ancora schiacciato dalla pandemia e dalla necessità di lavorare da remoto, un ritorno di interesse non pare improbabile.

 

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