Microsoft: Java ok, ma senza Oracle, possibilmente
In via di definizione l’acquisizione di jClarity, società britannica che, contribuendo al progetto AdoptOpenJdk, propone tool di sviluppo e ottimizzazione delle performance.
Pubblicato il 21 agosto 2019 da Redazione

Microsoft ha di fatto messo le mani su jClarity, una società londinese che risulta principale contributore al progetto AdoptOpenJdk e propone strumenti indirizzati essenzialmente all’ottimizzazione delle macchine virtuali Java. Secondo quanto si legge nei documenti ufficiali, l’azienda fornisce strumenti di analisi e controllo delle prestazioni software, basati su machine learning, progettati per risolvere problemi di performance Java in ambienti cloud e desktop.
Microsoft ha riconosciuto di aver utilizzato in modo crescente il linguaggio controllato da Oracle, soprattutto per lo sviluppo di Azure HdInsight e Minecraft. Secondo il vendor, clienti come Daimler, Adobe e Société Générale hanno trasferito i loro workload di produzione Java su Azure, per sfruttare il peso crescente di Linux in questo mondo.
jClarity è stata fondata da esperti di Java e delle virtual machine, sviluppando competenze che ora serviranno per gli interessi di Microsoft in ambito Azure. L’obiettivo principale dell’operazione è quello di offrire ai propri clienti strumenti aggiuntivi per ottimizzare le prestazioni degli ambienti Java senza dover dipendere necessariamente da Oracle. L’ammontare dell’operazione non è stato comunicato.
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