A livello teorico è come se ogni abitante del pianeta, neonati compresi, avesse attivato una sottoscrizione di telefonia mobile. Erano infatti 7,3 miliardi le Sim attive nel 2015, lo stesso numero della popolazione globale. Ovviamente la situazione reale non è questa, ma il dato è indicativo della penetrazione della telefonia mobile, giunta quindi al 100%. A riportare le cifre è il nuovo aggiornamento del “Mobility Report” di Ericsson che indica come, a fare realmente il “botto”, siano state le sottoscrizioni alla banda larga mobile Lte, che hanno registrato un aumento di duecento milioni nell’ultimo trimestre del 2015 (più 25% anno su anno), arrivando così a 1,16 miliardi totali. Accompagnate da una sempre maggiore fruizione di contenuti video, vero fattore trainante, insieme ai social network, del traffico mobile, cresciuto del 65% tra il quarto trimestre 2014 e lo stesso periodo del 2015. Lo streaming ha infatti generato circa la metà dei 20 nuovi exabyte di dati scambiati in mobilità, che si sono quindi aggiunti all’enorme mole di informazioni già trasmessa da terminali come smartphone e tablet.

Questo vero e proprio boom è dovuto a diversi fattori. Innanzitutto, alla sempre maggiore popolarità e disponibilità di servizi come Netflix, arrivato il 22 ottobre scorso anche in Italia. Ma vanno citati anche la costante diffusione di dispositivi caratterizzati da schermi grandi e con una risoluzione migliore; i diversi comportamenti di consumo degli utenti e le stesse reti, capaci di garantire una migliore esperienza di visione rispetto al passato, soprattutto sul versante della stabilità del segnale.

 

Fonte: Ericsson

 

A sostenere la crescita sono stati in particolar modo gli smartphone, che hanno dominato il mercato mobile a discapito delle consegne di tablet, in costante diminuzione. Il report di Ericsson ha rilevato un forte incremento negli abbonamenti telefonici con cellulare incluso, trend in aumento in tutto il mondo. Sul totale delle sottoscrizioni circa il 45% erano associate a smartphone, il che apre ulteriori possibilità di crescita nel futuro. Infine, nei prossimi sei anni il traffico dati generato dai social network sarà 12 volte superiore a quanto registrato dal 2010 a oggi.