05/12/2015 di Redazione

Nel 2021 la colpa del traffico (mobile) sarà dei video

Il Mobility Report 2015 di Ericsson sottolinea l’esplosione dello streaming sui dispositivi mobili: nel 2021 rappresenterà il 70% del volume totale di informazioni scambiate sulle reti. L’adozione del 5G sarà più rapida del 4G e porterà tra sei anni a 150

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Già oggi nel mondo il numero di sottoscrizioni mobili è pari al numero di abitanti del pianeta. Ogni venti secondi viene attivato un nuovo contratto broadband mobile e il volume di dati scambiato a livello globale cresce senza sosta. Ma tra soli sei anni conosceremo un mondo ancora più affollato: la quantità di sottoscrizioni raddoppierà, con tassi di incremento in alcune aree geografiche (Medio Oriente e Africa) pari al 200%. I dati provengono dal Mobility Report 2015 di Ericsson, con cui il colosso svedese prova a fare il punto sulla connettività globale e fornisce cifre e trend dei prossimi anni. Per la prima volta il documento offre anche una panoramica sulle reti 5G, prevedendo 150 milioni di sottoscrizioni entro il 2021 (con un tasso iniziale di adozione maggiore del 4G): la diffusione nelle prime fasi del network di quinta generazione sarà fortemente guidata da Corea del Sud, Giappone, Cina e Stati Uniti, portando alla prima ondata di dispositivi per l’Internet delle cose.

Attualmente, le sottoscrizioni mobili a livello mondiale stanno crescendo del 5% anno su anno, con l’India in prima fila (più 13 milioni), seguita da Cina (7 milioni) e Stati Uniti (6 milioni). Gli smartphone dominano ormai da tempo il mercato della telefonia e rappresentano il 75% di tutti i cellulari venduti nel terzo trimestre del 2015. Le connessioni a banda larga hanno fatto il botto, con un aumento del 25% su base annua, pari a 160 milioni di sottoscrizioni in più soltanto nell’ultimo trimestre.

Le sottoscrizioni Lte hanno raggiunto ormai le 850 milioni di unità, con la maggiore diffusione nel mercato europeo (oltre il 25%) e nordamericano (quasi il 60%): in queste due aree nel 2021 l’Lte riguarderà il 95% del totale delle sottoscrizioni mobili. Ma anche nelle aree in via di sviluppo si assisterà a un progressivo spostamento verso i network di nuova generazione: il Medio Oriente, l’Africa, la regione Apac (Asia Pacific) e l’America Latina, ora mercati dominati quasi esclusivamente da connessioni Gsm o Edge, approderanno al Wcdma, all’Hspa e all’Lte.

 

Fonte: Ericsson Mobility Report 2015

 

Già adesso la Cina continentale ha superato gli Stati Uniti ed è diventato il più grande mercato Lte, con 350 milioni di abbonamenti (quasi il 35% a livello globale). Entro il 2021 si prevede che in questa area le sottoscrizioni di questo tipo raggiungeranno quota 1,2 miliardi. Ovviamente, i numeri non sono alimentati soltanto dai cellulari, anche se questi device rappresentano una quota maggioritaria del mercato.

Nel mondo circolano già oggi circa quattrocento milioni di dispositivi per sistemi M2M e di fascia consumer con connettività cellulare. Nel 2021 saranno 1,5 miliardi, con l’incremento che verrà guidato soprattutto dall’aumento di nuovi casi d’uso per il machine-to-machine (con un tasso del +25% su base annua). In tutto, però, contando anche smartphone e altri oggetti “smart” in qualche modo connessi alla rete (non per forza cellulare), i dispositivi collegati saranno 28 miliardi.

Per questi motivi il traffico dati globale generato dai dispositivi mobili crescerà di dieci volte entro il 2021, con i contenuti video che la faranno da padrone e costituiranno il 70% del totale degli scambi. Già oggi, in molte reti, Youtube rappresenta il 70% di tutto il traffico video, mentre Netflix nei mercati in cui è disponibile può raggiungere anche il 20%. Considerando solo gli smartphone, la fruizione di filmati in streaming aumenterà di sei volte e in Nord America il traffico dati di un cellulare aumenterà da 3,8 a 22 GB al mese, mentre in Europa Occidentale da 2 a 18 GB.

 

Fonte: Ericsson Mobility Report 2015

 

Sui tablet il traffico video rappresenta già oggi il 55% del totale, mentre si scende al 43% sugli smartphone e al 41% sui computer portatili. Gli altri principali fattori che contribuiscono e contribuiranno all’incremento del volume sono le ricerche sul Web, la navigazione sui social network e il file sharing.

Infine, e questa è la vera nota positiva, le tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni alimenteranno sempre più l’economia a basse emissioni di carbonio. L’Ict consentirà infatti di ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra in tutti i settori industriali fino a dieci gigatonnellate di CO2e (biossido di carbonio equivalente), pari all 15% delle emissioni globali di gas serra nel 2030. Un dato superiore alla produzione combinata attuale di Europa e Stati Uniti.

 

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