22/05/2023 di Redazione

Nvidia e Arm sfidano Intel sul supercalcolo con Isambard 3

Il nuovo sistema di High Performance Computing del Bristol & Bath Science Park, costruito da Hpe, impiega le Cpu Nvidia Grace, basate su architettura Arm Neoverse.

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Nvidia, Arm e Hpe (Hewlett Packard Enterprise) consolidano il proprio ruolo nel supercalcolo. Le tre aziende portano le rispettive tecnologie nel nuovo sistema di High Performance Computing (Hpc) Isambard 3, attualmente in costruzione per il Bristol & Bath Science Park, in Regno Unito, e destinato a portare avanti attività di ricerca medica, scientifica e tecnologica.

Il progetto, condotto dalle Università di Bristol, di Bath, di Cardiff e di Exeter, prevede la realizzazione di studi nel campo dell’intelligenza artificiale, delle scienze della vita, della medicina, della biotecnologica, dell’astrofisica e anche nella lotta al cambiamento climatico. Grazie alle capacità di calcolo del “supercervello” sarà possibile modellare strutture estremamente complesse, come reattori nucleari e impianti eolici, e questo servirà per fare progressi nelle energie rinnovabili.

L’alleanza tra Nvidia e Arm è stata definita da molti commentatori come una sfida a Intel. Tradizionalmente forte nel settore delle Gpu, le unità di calcolo grafico, Nvidia ha unito le forze con Arm per realizzare una Cpu capace di alimentare uno tra i supercomputer più potenti ed efficienti al mondo.

Basato su 384  Nvidia Grace Cpu Superchip con architettura Arm Neoverse, Isambard 3 può toccare i 2,7 petaflop in performance di picco (una potenza di calcolo sei volte superiore a quella del suo precedessore, Isambard 2) e può consumare meno di 270 kilowatt.

“Il cambiamento climatico sta diventando sempre di più un problema per la sopravvivenza”, ha dichiarato Ian Buck, vicepresidente hyperscale e Hpc di Nvidia, “dunque è essenziale che il computing abbracci tecnologie ad alta efficienza energetica. Nvidia sta lavorando insieme all’ecosistema di Arm Neoverse per offrire un percorso da seguire per la creazione di centri di supercalcolo più efficienti, che favoriscono importanti scoperte scientifiche e ricerca industriale”.

“Dal  cambiamento climatico alla medicina, il supercalcolo già permette ai leader della ricerca accademica e dell’industria di affrontare alcune delle grandi sfide planetarie”, ha sottolineato Mohamed Awad, senior vice president e general manager infrastructure di Arm. “Espandersi su importanti aree della ricerca richiede un livello di prestazioni e di efficienza energetica che Arm Neoverse è in grado di fornire, e grazie alla nostra collaborazione con Nvidia siamo orgogliosi di realizzare tutto questo nel sistema Isambard 3”.

 


 

Presentate quest’anno, le Cpu Grace di Nvidia basate su architettura Arm Neoverse supportano vari carichi di lavoro, dal calcolo ad alte prestazioni all’inferenza di intelligenza artificiale, dagli analytics alla modellazione e simulazione grafica (digital twin) e ad altre applicazioni cloud hyperscale.

I “superchip” possono contenere fino a 144 core Cpu Arm Neoverse V2 con SVE2 (Scalable Vector Extensions), LPDDR5x con memoria Ecc (error-correcting code) e larghezza di banda totale da 1 TB/s, interfaccia di trasferimento dati da 900 gigabyte al secondo (sette volte più veloce rispetto a PCIe Gen 5). La piattaforma ha una densità di packaging doppia rispetto alle soluzioni basate su Dimm.

La presentazione di  Isambard 3 non è l’unica notizia in ambito Hpc riguardante Nvidia. L’azienda ha annunciato che Cambridge-1, un supercomputer avviato nel Regno Unito durante la pandemia (e utilizzato per attività di ricerca medica) è diventato parte di Nvidia Dbx Cloud. Un ecosistema, quest’ultimo, che permette alle aziende di avere accesso a risorse di supercalcolo in forma di servizio cloud.

 

 

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