22/06/2015 di Redazione

Oracle strappa David Donatelli ad Hp: missione hardware

Il dirigente lascia Hewlett-Packard per diventare executive vice president della divisione relativa alle infrastrutture convergenti, a sistemi ingegnerizzati, server, prodotti di storage e networking. La trimestrale di Oracle, intanto, si chiude con un ut

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Oracle strappa alla concorrenza di Hp uno dei suoi dirigenti di punta, David Donatelli, fino a ieri executive vice president e general manager dell’Enterprise Group di Hewlett-Packard . Confermando alcuni rumors circolati mesi fa, l’azienda di Santa Clara ha comunicato la sua nomina nel ruolo di executive vice president della divisione Converged Infrastructure. Donatelli sarà la figura di riferimento per l’hardware di Oracle e riporterà direttamente all’amministratore delegato Mark Hurd, alle cui dipendenze aveva già lavorato anni fa in Hp.

Stando alle note ufficiali, Donatelli sarà responsabile delle strategie riguardanti le infrastrutture (sistemi ingegnerizzati, server, prodotti di storage e networking), oltre ad “aiutare l’azienda a soddisfare la domanda di soluzioni hardware Oracle che operino in un ambiente di cloud ibrido”.

“David si unisce a Oracle in un momento cruciale, in cui tra i grandi siamo l’unica compagnia a crescere nel mercato dell’hardware”, ha dichiarato Hurd. Donatelli, dal canto suo, ha definito la scelta di entrare nell’azienda come “una decisione facile. In un momento in cui i nostri concorrenti in ambito hardware sono nel caos, Oracle si distingue per la sua strategia di ingegnerizzare tutti i livelli dello stack software e hardware, in modo che operino insieme e in continuità in ambienti on premise o nel cloud di Oracle. Nessun altro nel mercato può farlo”, ha rimarcato.

 

David "Dave" Donatelli (foto: HP)

 

A queste dichiarazioni si associa comunque il dato non positivo dell’ultima trimestrale di Oracle, chiusasi con con un utile di 2,78 miliardi di dollari, corrispondente a 62 centesimi per azione. Il valore è in caso rispetto ai 3,6 miliardi di dollari, o 80 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente e sotto le stime di 86 centesimi per azione attese dal consensus. Anche il fatturato, nel confronto con l’ultimo quarter dell’anno fiscale 2014, è in calo del 5% ma l’azienda sottolinea come, a parità di conversione valutaria fra il dollaro e le principali monete straniere, questo corrisponderebbe a una crescita del 3%.

I servizi cloud risultano, in ogni caso, in netta crescita: il fatturato di Software-as-a-Service e del Platform-as-a-Service ha raggiunto i 416 milioni di dollari, in ascesa del 29% (e del 35% a tasso di cambio costante), mentre l’Infrastructure-as-a-Service ha fatto incassare 160 milioni di dollari in un trimestre, il 25% (31% a tasso di cambio costante) in più rispetto a un anno fa.
 

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