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Professionisti IT, i nuovi stimoli contano più dello stipendio

Secondo un sondaggio di Codemotion, in Italia un informatico su tre sta cercando un nuovo impiego. Un incremento di retribuzione non è il primo motivo che spinge a cambiare azienda.

Pubblicato il 03 novembre 2022 da Redazione

Il mondo del lavoro dei professionisti IT è vivace, ricco di opportunità e orientato al cambiamento. Una ricerca di Codemotion (“Parola ai Dev: driver al cambiamento, valori, e aziende ideali”), condotta da InTribe, svela che in Italia un professionista IT su tre sta cercando un nuovo impiego o lo farà nel breve periodo (a sei mesi dal questionario), spinto dal desiderio di sviluppare nuove competenze, di imbattersi in esperienze interessanti e, perché no, di guadagnare meglio.

La retribuzione non è però la prima motivazione che spinge gli informatici a guardarsi intorno, considerando di abbandonare l’azienda per cui lavorano. Le principali motivazioni per cambiare sono il desiderio di formazione continua (citato dal 41% degli intervistati), la ricerca di progetti interessanti su cui lavorare (38%) e di allineamento con la vision aziendale (33%).

Il Ral, la retribuzione annua lorda, arriva solo al quarto posto, nominata dal 23% degli intervistati. Il 58% prenderebbe in considerazione nuove opportunità per una cifra superiore a 40mila euro, ma nella maggior parte dei casi le aziende sono disposte a spendere di meno (stipendi sotto ai 30mila euro nel 25% dei casi, fra 30 e 40mila nel 30%).

Le posizioni aperte, in ogni caso, abbondano per chi ha competenze in campo informatico. Tra gli intervistati, oltre la metà (53%) riceve diverse offerte di lavoro al mese, e in particolare il 32% ne riceve fino a dieci al mese e il 21% almeno due a settimana.

“L’indagine evidenzia come la maggioranza dei professionisti IT sia soddisfatta del proprio lavoro, ma emerge anche una fetta consistente che sta già cercando nuove opportunità o lo farà a breve”, afferma Chiara Russo, Ceo e cofondatrice di Codemotion. “Per attrarre questi talenti un primo passo è allineare l’offerta economica alle richieste dei candidati, ma competere sulla RAL non basta: è fondamentale sapersi raccontare, costruire un'identità aziendale tech e un ambiente di lavoro che offra a sviluppatori e profili IT ciò che realmente cercano, cioè progetti stimolanti, possibilità di formazione continua e crescita professionale valori aziendali in cui riconoscersi”.

Tra i valori più importanti da ricercare in un’azienda, i professionisti IT italiani hanno citato l’attenzione per la qualità e il risultato finale (61%), il rispetto dei dipendenti (45%), la propensione all’innovazione (41%). Il 35% del campione intervistato guarda con interesse alle aziende di piccole dimensioni, il 31% alle medie imprese, mentre il 5% ambisce a lavorare in una multinazionale. Tra i settori più desiderati ci sono gaming, trasporti/mobilità e IT e servizi informativi, che vengono percepiti come molto innovativi. I meno gettonati, perché considerati poco tecnologici, sono l’ambito medicale, il design e la moda.

 
Tag: professioni ict, lavoro

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