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Project Ara rinviato, il cellulare modulare arriverà nel 2016?

I responsabili del progetto hanno annunciato via Twitter una serie di problematiche, che hanno costretto il team a posticipare il lancio dello smartphone “componibile” ideato da Google. Il modello base, destinato forse ai Paesi emergenti e agli sviluppatori, dovrebbe costare cinquanta dollari: si potranno sostituire in modo semplice Ram, SoC, fotocamera e persino lo schermo.

Pubblicato il 18 agosto 2015 da Alessandro Andriolo

Il prototipo era pronto già ad aprile 2014, ma il modello definitivo da lanciare sul mercato è stato appena rinviato a data da destinarsi, forse fino al 2016. Si parla di Project Ara, lo smartphone completamente modulare e personalizzabile ideato da Google, che garantisce un’altissima customizzazione per ottenere così un dispositivo praticamente unico, adatto a tutte le tasche. I responsabili del progetto hanno giustificato il ritardo nel processo produttivo soltanto tramite Twitter, con una serie di messaggi iniziata lo scorso 13 agosto e conclusasi da poche ore con un chiaro: “Quando? 2016”. Il motivo? “Troppe iterazioni, più di quante pensassimo”. Insomma, il sogno di un cellulare che si comporti come un computer e che permetta di sostituire singoli componenti con semplici operazioni è stato solo posticipato. Inoltre, la presentazione non avverrà più a Porto Rico come in origine, ma in un altro luogo degli Stati Uniti. Addio quindi anche all’isola-protettorato degli Usa.

Nel Project Ara ogni modulo si aggancia al telaio metallico principale e comunica con il sistema tramite interconnessioni capacitive. Gli elementi intercambiabili potrebbero essere il System-on-a-Chip, la Ram, il modulo WiFi, la fotocamera e addirittura il display. Il modello base, secondo le indiscrezioni dei mesi scorsi, potrebbe costare una cinquantina di dollari e avere ovviamente componenti di fascia molto bassa (oppure essere destinato solo agli sviluppatori), capaci però di soddisfare le richieste dei mercati emergenti.

Nei Paesi occidentali e in quelli più avanzati dal punto di vista economico, potranno essere distribuiti invece moduli più sofisticati. Oltre alle difficoltà tecniche, il principale punto di domanda riguardava la risposta dei produttori di componentistica, la cui adesione al progetto è fondamentale per il suo successo. Già a maggio 2014 Toshiba si era dimostrata entusiasta e aveva deciso di imbarcarsi nell’iniziativa, contribuendo con la realizzazione di tre diverse tipologie di chip.

Secondo alcuni osservatori, il ritardo nel lancio di Project Ara potrebbe anche essere imputabile alla recente ristrutturazione di Google, che una settimana fa ha annunciato a sorpresa la creazione di una holding, chiamata Alphabet, contenente tutte le varie divisioni aziendali, catalogate semplicemente sotto forma di lettere. Lo stesso core business del colosso di Mountain View, vale a dire il motore di ricerca e i servizi Web, è stato incluso in una compagnia a sé stante, la Goole Inc, con Sundar Pitchai come Ceo.

 

Tag: mercati, smartphone, google, project ara

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