20/10/2015 di Redazione

Server, sicurezza, Big Data: Dell si mette in vetrina

Il Dell World di Austin è l’occasione per l’azienda per presentare e rilanciare una vasta gamma di novità. Si va dai server Dss 7000 con 720 GB di capacità alle configurazioni all-flash della piattaforma PowerEdge. Rapid Snap for Virtual protegge invece g

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A pochi giorni dalla bomba di mercato sull’acquisizione di Emc, Dell sforna una serie di annunci dalla sua convention mondiale in corso ad Austin, nel Texas. Tra le altre cose, l’azienda ha introdotto le prime soluzioni scalabili per i datacenter (Dss) di società come i fornitori di servizi, le telco e i Web provider. Il server con densità maggiore è il Dss 7000, basato su quanto già realizzato dal colosso statunitense con il Dcs Xa90. In uno chassis singolo 4U, l’appliance è in grado di contenere 720 GB distribuiti su novanta dischi da 3,5 pollici e due nodi server a due socket pensati per le realtà che strizzano l’occhio alle piattaforme cloud. I Dss 1500, Dss 1510 e Dss 2500 sono invece server con ingombro pari a una o due unità, dotati di processori Intel Xeon e progettati per garantire una massima flessibilità. In arrivo anche i nuovi controller Storage Sc9000 che, se utilizzati in combinazione con le schede di espansione Sas da 12Gb e con i software di gestione di prossima generazione, offriranno alle imprese uno dei prodotti “più aziendali” di sempre di Dell.

Uno dei segreti dello Storage Sc9000 è la velocita, grazie alla progettazione sulla tredicesima generazione della piattaforma server PowerEdge, che offre configurazioni completamente flash oppure ibride, con un numero di Iops maggiore del 40% rispetto alla serie precedente (si parla di cifre superiori ai 385mila). La gamma Sc9000 mette ora a disposizione tre petabyte di capacità grezza per singolo array e una scalabilità ancora superiore in configurazioni multi-array federate.

 

Lavori in corso al Dell World 2015, che si è aperto oggi

 

Ma Dell ha deciso di ampliare anche il proprio portafoglio di offerte iperconvergenti. Il colosso a stelle e strisce ha presentato la nuova serie Xc di appliance scalabili che integrano all’interno di un singolo prodotto elaborazione, storage e risorse per gli hypervisor. La gamma include i dispositivi Xc6320, caratterizzati da quattro nodi che supportano oltre 44 terabyte di storage in un form factor 2U. Con questa configurazione è così possibile ridurre spazio, energia consumata e risorse per il raffreddamento delle macchine. Tra i nuovi arrivati si contano anche gli all-flash Xc630-10F e Xc6320-6F.

Ma la velocità e la potenza di calcolo devono essere accompagnate da una protezione adeguata dei sistemi. Dai palchi di Austin Dell ha presentato anche il software Data Protection Rapid Recovery, una suite che nasce nel cloud e si rivolge a un’era dell’informatica in cui è la nuvola ormai a farla da padrone. Tra le caratteristiche principali del pacchetto, la tecnologia “Rapid Snap for Applications”, in grado di “catturare” in toto l’immagine di un’applicazione e il suo stato in caso di un recovery del sistema. È basata sulla tecnologia vRanger di Dell la nuova funzionalità “Rapid Snap for Virtual”, che protegge gli ambienti virtuali di Vmware senza agenti. A queste due opzioni se ne affianca anche una terza, dedicata al recupero di dati completo partendo da zero (bare metal restore, Bmr).

La soluzione dispone inoltre di Rapid recovery repository (R3) con crittografia e deduplica lato client, basata su tecnologia Rapi data access (Rda) capace di ridurre i tempi necessari per la “clonazione” dell’ambiente e dei dati. Dell sta inoltre espandendo la propria offerta di prodotti per la protezione degli endpoint, con il pacchetto Data Protection Endpoint Recovery. Novità anche nello schema prezzi dell’offerta che include tecnologia vRanger. Il prezzo per la soluzione di backup di macchine virtuali parte da 699 dollari con supporto 24/7 incluso.

 

 

Altre soluzioni comprendono un nuovo approccio all’identificazione e al blocco delle advanced persistent threat (Apt), una maggiore sicurezza degli utenti per le app cloud grazie a un’autenticazione a più fattori, integrazione di gestione e politiche su firewall di prossima generazione, switch e access point di Dell, oltre a nuovi servizi di sicurezza applicativa. Durante il Dell World, in particolare, il vendor ha presentato un’anteprima del SonicWall Apt Protection Service, disponibile sia sui firewall che sulle soluzioni di sicurezza email, che monitora file di qualsiasi dimensione e trattiene risorse sospette fino a quando non è possibile stabilirne provenienza e “identità”. Una soluzione progettata su sandbox multilivello che sfruttano sia l’emulazione che tecniche di virtualizzazione per identificare un numero di minacce sempre maggiore.

 

Big Data, ecco il rinnovo della piattaforma Statistica

Il terzo comparto su cui il vendor ha deciso di puntare, presentando le ultime novità durante il Dell World di Austin, sono i Big Data. L’azienda ha lanciato l’ultima edizione di Statistica, piattaforma di analytics giunta alla tredicesima versione. È una soluzione che non richiede capacità di programmazione, anche se si integra comunque con il linguaggio open source R. Tra i principali aggiornamenti del software, si trova una nuova interfaccia grafica, un’integrazione ancora maggiore con il recente motore Statistica Interactive Visualization and Dashboard, per rendere più efficiente la visualizzazione dei dati e nuove funzionalità di Native Distributed Analytics (Nda) che consentono agli utenti di lanciare analisi direttamente nei database dove le risiedono effettivamente le informazioni.

Sono infine dedicate a diversi settori verticali, come il bancario, la sanità e le assicurazioni, le nuove offerte di Analytics-as-a-Service di Dell. I servizi ora includono la gestione delle frodi e dello spreco di risorse, utile ad esempio in campo sanitario per sorvegliare l’abuso di esami diagnostici non necessari. A questa soluzione si aggiungono anche analytics che aiutano le imprese a identificare in modo proattivo quali reclami presentano maggiori probabilità di essere respinti, eliminando così il 40% del lavoro superfluo, oppure modelli per prevedere il tasso di abbandono della clientela correlando fonti dai social network con dati tradizionali.

 

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