Storage alla velocità della luce grazie al software di DataCore
Una soluzione San server a due nodi con mirroring sincrono su Fibre Channel e con software SanSymphony ha superato la concorrenza in velocità e rapporto prezzo/prestazioni. DataCore continua a puntare sulla tecnologia Parallel I/O, oltre a coltivare gli accordi con i produttori di hardware.
Pubblicato il 21 giugno 2016 da Valentina Bernocco Pagine: 1, 2

In diciotto anni di attività, la missione di DataCore è rimasta la medesima: quella di creare un’architettura dinamica e guidata dal software, sfruttando i vantaggi della virtualizzazione applicati allo storage. A essere cambiati sono i numeri che descrivono le prestazioni rese possibili da tale architettura, oltre che i numeri del mercato. Oggi l’azienda guidata dal cofondatore e Ceo, George Teixeira, può vantare un nuovo record di rapporto prezzo/prestazioni su una diversa configurazione di hardware associato al suo software di virtualizzazione dello storage, SanSymphony, e alla tecnologia di calcolo parallelo Adaptive Parallel I/O.
Come già raccontato da Teixeira qualche mese fa e ribadito – numeri alla mano – nella sua trasferta italiana di questa settimana, con Parallel I/O si elimina uno dei principali problemi che vanificano la potenza teorica degli attuali server multi-core: i colli di bottiglia. Disporre di server potenti e multi-core senza associarli alla virtualizzazione del software “è come se si guidasse una Ferrari utilizzando un solo cilindro del motore”, esemplifica il Ceo, spiegando poi che il parallel I/O non è una novità di oggi, ma in passato per sfruttare questa tecnologia era necessaria una complessa e specifica programmazione. “Come possiamo, noi di DataCore, essere più veloci di tutti? Usiamo i motori commodity che tutti hanno, cioè i server, ma che non utilizzano al pieno del potenziale”. Le destinazioni del parallel server sono in particolare tre: i database enterprise (chiunque utilizzi sistemi Oracle, Sql, Sap e applicazioni in-memory), i sistemi di analytics, Big Data e Business Intelligence (Microsoft Sql Server, Hortonworks, eccetera) e il cloud enterprise.
George Teixeira, presidente di DataCore Software
Il nuovo record a cui si accennava è stato raggiunto con utilizzando il più famoso benchmark per lo storage, l’Spc-1 dello Storage Performance Council, solitamente usato per valutare i sistemi destinati a carichi di lavoro di tipo database enterprise. La misurazione ha messo a confronto alcuni sistemi di storage esterno di alto livello (di Huawei, Ibm, Hitachi, Kaminario e altri) con alcune soluzioni di DataCore, esaminando sia i tempi di risposta sia il rapporto prezzo/prestazioni.
Ebbene, il sistema OceanStor 18800V3 di Huawei è stato scalzato dal primo posto, dove svetta invece una soluzione San server a due nodi, con mirroring sincrono su Fibre Channel e software SanSymphony installato. I server utilizzati sono di Lenovo ma a fare la differenza è il software di I/O parallelo di DataCore, grazie al quale sono stati registrati i tempi di risposta più veloci di sempre: 0,22 millisecondi. Tempi inferiori a quelli garantiti da batterie completamente basate su tecnologia flash o da macchine che costano milioni di dollari. Per esempio, per il sistema Huawei OceanStor e per Hitachi Vsp si possono spendere anche due milioni di dollari, mentre la soluzione DataCore richiede un quarto della spesa.
Il rapporto prezzo/prestazioni è di 10 centesimi di dollaro per Iops, appena superiore agli otto centesimi garantiti da una configurazione a nodo singolo su cui era stato eseguito un precedente benchmark. Va inoltre sottolineato l’ulteriore vantaggio dello scarso spazio occupato, una piccola frazione (12U) di armadio, e dunque di consumi energetici molto ridotti se confrontati con quelle di soluzioni di storage estese su metri quadrati di superficie.
DataCore guarda già oltre, avendo messo a punto un nuovo software di I/O parallelo ottimizzato per i server, attualmente in fase di valutazione da parte di alcuni Oem e con lancio previsto durante l’estate. Numero più, numero meno, lo scenario generale è quello di un’ascesa dell’importanza del software, che diventa il vero fattore differenziante per chi intende elevare le prestazioni oppure ridurre i costi dello storage. Ma non solo: “Quest’anno il parallel processing cambierà le regole del gioco, andando oltre lo storage”, ha affermato Teixeira. A suo dire questa tecnologia, insieme alla virtualizzazione, permetterà di trasformare piattaforme di calcolo standard in sistemi capaci di reggere applicazioni che fanno un uso intensivo di I/O e che sono sensibili ai tempi di latenza.
Continua nella lettura:
- Pagina 1. Storage alla velocità della luce grazie al software di DataCore
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