Symantec ha rilasciato i risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2019, registrando una perdita netta Gaap pari a 63 milioni di dollari, o 10 centesimi per azione. Risultato negativo ma che appare non preoccupante se rapportato a quello dello stesso periodo dell’anno fiscale precedente, durante il quale era stata riportata una perdita di 22 centesimi per azione, pari a 133 milioni di dollari. I ricavi si fermano a 1,156 miliardi di dollari, del 2% inferiori a quelli del primo trimestre dell’anno fiscale 2018, con performance differenti in base al segmento di mercato.
Mentre nell'offerta di soluzioni per la sicurezza aziendale la compagnia ha registrato un calo di ricavi Gaap del 14% su base annua, fermandosi a 556 milioni di dollari, in ambito consumer invece si è assistito a una crescita del 13%, con fatturato Gaap pari a 600 milioni. Il Ceo di Symantec, Greg Clark, ha spiegato in conferenza telefonica con con gli azionisti che il risultato negativo nel primo segmento è dovuto a “cicli vendita più lunghi del previsto”, aggiungendo che la società adotterà un “approccio prudente per l’anno fiscale 2019”, così da limitare l’impatto della perdita sulle attività future.
I risultati di questo trimestre comunque sono fortemente influenzati dalla particolare circostanza nella quale Symantec si trova a operare. Come dichiarato dal vicepresidente delle relazioni con gli investitori durante la call con gli azionisti, il comitato interno di audit sta conducendo un’indagine sulle pratiche contabili della società. La vicenda, iniziata a maggio a causa delle dichiarazioni di un ex dipendente, è costata alla compagnia di cybersecurity già il 20% in Borsa, situazione che è peggiorata sensibilmente dopo l’annuncio di giovedì del taglio di personale.
La società di Mountain View infatti manderà a casa l’8% dei suoi dipendenti, attualmente 13.000 in tutto il mondo, con l’obiettivo di ridurre le spese per aumentare il margine di profitto. Secondo le previsioni di Symantec, il taglio comporterà un risparmio annuale 115 milioni di dollari. Una mossa definita “prudente” da Brad Zelnick, analista di Credit Suisse, considerando la situazione delicata in cui si trova la società.
L’azienda californiana si aspetta adesso ricavi compresi tra 4,67 e 4,79 miliardi di dollari entro la fine dell’anno fiscale 2019, previsioni più prudenti rispetto a quelle precedenti, per le quali il fatturato sarebbe dovuto ricadere tra i 4,76 e i 4,90 miliardi.