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Tim ed Ericsson spingono la tecnologia Lte Broadcast

Sfruttando le sue capacità avanzate di invio dati a più utenti contemporaneamente, in Expo le due società hanno trasmesso tramite connessione 4G un concerto dal vivo di Max Gazzè. Simile come impostazione al concetto dei canali Tv, questa tecnologia permette di gestire in modo incredibilmente efficiente la banda disponibile.

Pubblicato il 20 ottobre 2015 da Paolo Galvani

Lte Broadcast. È questo il nome della tecnologia che promette di rivoluzionare la fruizione di contenuti video in mobilità e, più in generale, la trasmissione contemporanea a più utenti di grandi quantità di dati. Una dimostrazione pratica delle sue potenzialità è stata data ieri sera da Tim ed Ericsson, che in Expo hanno dato vita a un vero e proprio show con un concerto dal vivo di Max Gazzè trasmesso attraverso la rete 4G a decine di utenti di “phablet“ Samsung Note 4 abilitati per questa tecnologia. Il tutto in un contesto di sfruttamento della rete cellulare che definire “impegnativo”, visto il luogo, è limitativo.

Il sistema Lte Broadcast, implementato nativamente nei più recenti processori SnapDragon di Qualcomm, è concettualmente molto simile alla trasmissione televisiva: un solo flusso di dati inviato a tutti i dispositivi in grado di riceverlo. In una normale connessione Lte, invece, ogni utente che desidera ricevere dati apre una connessione riservata, appropriandosi di una parte della banda disponibile. In luoghi particolarmente affollati, la presenza di numerose connessioni alla stessa cella porta a un degrado delle prestazioni. Grazie a Lte Broadcast questo limite può essere facilmente superato.

Nella demo di ieri, Tim ha messo a disposizione tre “canali” video contemporanei in formato Hd (ma la tecnologia supporta anche la definizione 4K) tra cui scegliere liberamente: il passaggio da un contenuto all’altro avviene in una frazione di secondo e la qualità di audio e video è sempre ai massimi livelli. Per gestire questi flussi è stata creata un’app, arricchita anche con altri contenuti informativi e multimediali. Dal punto di vista dell’esperienza utente, quindi, la gestione della tecnologia Lte Broadcast è sostanzialmente invisibile.

“Secondo il nostro Mobility Report,” ha spiegato Aurelio Severino, Director di Ericsson Italia, “oggi vi sono 2,9 miliardi di abbonati broadband, che diventeranno 7,7 miliardi entro il 2020 con un consumo di dati destinato a decuplicare. Questa è un’enorme sfida per qualunque operatore. L’Lte Broadcast garantisce la qualità e allo stesso tempo fa un uso efficiente della banda, che è una risorsa preziosa”. Migliorare l’efficienza diventa fondamentale non solo nella gestione dello streaming video, ma anche in situazioni in cui è necessario inviare grandi quantità di dati a molti utenti contemporaneamente. Tra gli esempi citati da Tim ci sono l’invio di aggiornamenti software dei terminali mobili e le comunicazioni in situazioni di emergenza, che hanno bisogno di essere ricevute il più tempestivamente possibile.

Ora Tim proseguirà nelle sperimentazioni, una delle quali, in collaborazione con Rai, si terrà proprio in concomitanza con la chiusura dell’Esposizione Universale. La tecnologia è però ormai matura: le prime dimostrazioni effettuate da Ericsson risalgono al World Mobile Congress di Barcellona del 2012, mentre nel corso del 2016 - secondo Qualcomm - vedremo in commercio smartphone da cento euro capaci di gestire Lte Broadcast. La parola, ora, passa a operatori telefonici e fornitori di contenuti, che dovranno concretizzare queste potenzialità in offerte commerciali appetibili.

 

Tag: ericsson, lte, tim, lte broadcast

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