30/06/2022 di Redazione

Un futuro da tremila miliardi di dollari per Aws e forse uno spin-off

Secondo un analista, la divisione cloud computing della multinazionale ha le potenzialità per raggiungere una capitalizzazione record. E in futuro potrebbe correre da sola, separandosi da Amazon.

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Amazon Web Services, meglio nota come Aws, potrebbe raggiungere in futuro il traguardo tremila miliardi di dollari di valore di mercato.  Cioè tre volte l’attuale capitalizzazione dell’intera Amazon, di cui rappresenta una divisione. E ipoteticamente potrebbe andare per la sua strada, con un’operazione di spin-off. Si tratta, appunto, solo di un’ipotesi, che ha però fatto notizia perché sembrerebbe un controsenso, per un impero come quello di Amazon, separarsi da una delle sue proprietà più lucrative.

Aws è, infatti, non soltanto il fornitore di servizi di cloud pubblico numero uno al mondo per market share, ma anche la divisione che negli ultimi anni ha garantito alla multinazionale le migliori marginalità. Tradizionalmente l’azienda di Jeff Bezos (oggi guidata da Andy Jass) per il suo e-commerce ha dovuto faticare non tanto per crescere nei ricavi bensì per alzare l’asticella degli utili.

Di contro il business dei servizi cloud, ancorché legato a costi materiali per la costruzione e gestione dei data center, garantisce per sua natura maggiori marginalità. Ma proprio qui sta il punto: per Alex Haissl, analista della banca d’investimento Redburn, la divisione Aws è ormai tanto solida da poter camminare sulle proprie gambe. Nel primo trimestre di quest’anno, i ricavi di Aws hanno raggiunto un valore di 18,4 miliardi di dollari, segnando una crescita del 37% anno su anno e del 34% nel corso dell’ultimo biennio. Di contro, i ricavi complessivi di Amazon sono scesi (dai 116,4 miliardi di dollari del primo trimestre 2021 ai 108,5 miliardi del primo trimestre 2022) e gli utili si sono assottigliati per effetto dell’aumento dei costi di logistica dell’e-commerce.  “Separare Aws potrebbe non essere un’opzione sul tavolo al momento”, ha dichiarato Haissl, “ma se lo scarto con le performance delle attività non-Aws continua ad allargarsi, questo potrebbe essere messo sul tavolo un domani”.

“La debolezza del business del commercio online è chiara a tutti”, ha proseguito Haissl. “Tuttavia, non pensiamo che ci sia stata una rottura strutturale in questo mercato”. L’analista ha anche sottolineato la forza di Aws rispetto alla concorrenza di Microsoft Azure e Google Cloud, forza dovuta sia ai prezzi migliori sia alla superiorità tecnologica. Microsoft e Google, probabilmente, non sarebbero d’accordo. Resta il fatto che Aws è ancora l’operatore numero uno nei servizi di cloud pubblico.

 


Il primato di Aws nel cloud pubblico
Per quanto riguarda l’Infrastructure as-a-service (Iaas), dai più recenti dati di Gartner Aws risulta aver avuto nel 2021 una quota del 38,9% a valore, a notevole distanza dal 21,1% di Microsoft, dal 9,5% di Alibaba e dal 7,1% di Google. Il cloud di Azure ha guadagnato qualcosa rispetto al 2020 (quanto la quota di Microsoft era stata del 19,7%), ma questa crescita non dovrebbe rappresentare una minaccia per Amazon considerando l’espansione attesa per l’intero mercato.

Sempre a detta di Gartner, la spesa in servizi di cloud pubblico (infrastrutturali, applicativi, di gestione, di cybersicurezza, di business process as-as-Service) da parte degli utenti finali salirà ai 410,9 miliardi di dollari del 2021 ai 494,7 miliardi pronosticati per quest’anno (+20,4%), per poi fare un balzo notevole arrivando a 600 miliardi di dollari nel 2023.

 

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