03/02/2023 di Redazione

Unify cambia (ancora) padrone e si appresta a passare a Mitel

L’ex divisione di unified communicatuon & collaboration di Siemens, ora controllata da Atos, dovrebbe essere acquisita da una realtà storica della telefonia.

immagine.jpg

Parlare di cammino tortuoso per la storia di Unify è quasi un eufemismo. Nato come divisione di unified communication & collaboration (Ucc) in Siemens, il brand e tutti i suoi asset sono stati ceduti alcuni anni orsono ad Atos. Ora, la società di servizi francese ha fatto sapere di aver avviato una trattativa esclusiva per la cessione a Mitel.

La società canadese è uno dei leader riconosciuti nelle soluzioni per la comunicazione delle imprese. Partita dalla telefonia, l’azienda ha aggiornato la propria offerta in direzione Ucc e, più di recente, anche UcaaS (ovvero con possibilità di fruizione in cloud, mostrandosi interessata anche a operazioni che le consentissero di acquisire nuovi clienti.

Dal canto proprio, Atos ha dichiarato lo scorso anno di volersi concentrare sulle attività core legate ai servizi It e pertanto si sta adoperando per liberarsi di asset considerati non strategici. L’obiettivo finale appare la scissione in due, sulla scia di quanto già fatto da Ibm, separando in modo particolare la componente di outsourcing.

Con circa tremila dipendenti e un giro d’affari da 550 milioni di euro, Unify viene accreditata di quaranta milioni di utenti in novanta paesi. Fino a oggi, nell’entità sono state raggruppate le offerte e le soluzioni per il lavoro remoto e condiviso del gruppo Atos, comprendendo la piattaforma di comunicazione OpenScape e le offerte costruite su tecnologie di partner, come Unify Office con RingCentral o Cloud Contact Center con CXone. In Italia, Atos ha integrato e mantenuto alcune risorse dedicate soprattutto per presidiare la base installata ancora di provenienza Siemens e presente presso medio-grandi aziende.

Per Mitel, si tratterebbe di una delle acquisizioni più importanti della propria storia, pur collocandosi in un percorso che ha già portato alle integrazioni di Aastra Technologies nel 2013 per oltre un miliardo di dollari, di ShoreTel nel 2017 per 530 milioni di dollari e della divisione Telecom di Toshiba lo stesso anno. Se andasse in porto, l’operazione farebbe più o meno raddoppiare la dimensione di Mitel, che si troverebbe con oltre cinquemila dipendenti, 75 milioni di utenti nel mondo e oltre 5.500 partner di canale.

 

ARTICOLI CORRELATI