24/03/2023 di Redazione

Videosorveglianza con AI per le Olimpiadi di Parigi del 2024

Il parlamento ha approvato la proposta governativa di utilizzare l’intelligenza artificiale in attività di videosorveglianza durante i Giochi Olimpici.

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Mentre l’Unione Europea fatica a star dietro alle rapide evoluzioni dell’intelligenza artificiale, il governo francese medita di utilizzare questa tecnologia nelle operazioni di videosorveglianza durante le Olimpiadi di Parigi del 2024. Intanto, nell’attesa che l’Ue velocizzi l’iter, l’Assemblea Nazionale francese (un ramo del parlamento) ha approvato una proposta del governo per utilizzare l’intelligenza artificiale in attività di videosorveglianza durante i Giochi Olimpici di Parigi del 2024. Gli algoritmi di AI consentiranno di scorgere tra la folla comportamenti anomali o violenti, e quindi di intervenire tempestivamente prima che sorgano situazioni di pericolo.

L’iniziativa è passata all’esame del parlamento nonostante la lettera aperta in cui una quarantina di deputati denunciavano i rischi dell’operazione, che creerà un precedente europeo e che potrebbe aprire la strada a nuove, oppressive modalità di sorveglianza. Stephane Mazars, parlamentare esponente della Renaissance (il partito fondato da Emmanuel Macron), ha difeso la decisione sottolineando che le Olimpiadi saranno per la Francia una enorme sfida dal punto di vista della sicurezza, e che la nazione dovrà garantirla davanti agli occhi del mondo intero.

La Commission nationale de l'informatique et des libertés (Cnil), ovvero l’autorità per la protezione dei dati francese, ha dato parere positivo a patto che nessun dato biometrico venga conservato. Nella visione del Cnil, si potrà usare l’intelligenza artificiale per il riconoscimento degli oggetti (quindi per scoprire situazioni di pericolo) ma non per analizzare il comportamento delle persone. Vista l’iniziativa francese, sarà ancora più importante che nell’AI Act questi aspetti vengano regolamentati in modo preciso.

 

 

 

 

Inoltre, alla luce dei rapidi progressi dell’AI generativa (di cui ChatGPT è oggi il più noto esponente), è auspicabile che si arrivi all’approvazione dell’AI Act senza ulteriori ritardi. Sono oramai passati più di due anni da quando la proposta di regolamento sull'intelligenza artificiale è stata presentata dalla Commissione Europea.

 

Il regolamento si prefigge di regolare gli utilizzi dell’AI, lasciando semaforo verde o imponendo eventualmente divieti o limiti a seconda dei potenziali rischi di ciascuna applicazione, ma anche dei benefici. Per esempio, nella proposta di regolamento le applicazioni di riconoscimento facciale nelle attività delle forze dell’ordine sono vietate se fatte in tempo reale, ma ammesse a posteriori o (anche in real time) nei casi in cui si debbano cercare persone scomparse.

 

La normativa definisce anche le responsabilità e gli obblighi a cui saranno tenute le aziende fornitrici di tecnologie o servizi di intelligenza artificiale. Similmente al Gdpr (il regolamento europeo sulla protezione dei dati), l’AI Act dovrà essere recepito dai Paesi membri e diventare uno standard valido a livello comunitario. Attualmente, però, il testo è ancora in fase di valutazione ed emendamento e verrà approvato, presumibilmente entro l’anno, solo quando sia il Consiglio dell’Unione Europea sia il Parlamento Europeo concorderanno su una versione comune.

 

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