12/12/2011 di Redazione

WebOS resta in piedi, ma in versione open source

HP ha tolto il riserbo sul destino dalla piattaforma acquisita da Palm: il progetto non verrà del tutto abbandonato, ma sarà affidato alla comunità degli sviluppatori, a cui sarà fornito il codice sorgente del software. I primi tablet di nuova generazione

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Hewlett Packard ha finalmente tolto il riserbo sul destino della divisione webOS: sarà trasformata in un progetto open source in cui l'azienda continuerà a prendere parte. Non solo, il Ceo Meg Whitman ha anche precisato che la società di Palo Alto tornerà a sviluppare prodotti per la piattaforma acquisita da Palm e in particolare in chiave tablet, che potrebbero essere pronti entro il 2013. L'azienda sembra invece intenzionata a chiamarsi del tutto fuori dal business degli smartphone Palm Pre.

I prodotti HP con webOS

Gli sviluppatori avranno quindi a disposizione il codice sorgente e potranno lavorare allo sviluppo del sistema operativo mobile creato con il know how di Palm, acquisita nel 2010 per 1,2 miliardi di dollari.

HP riconosce quindi il valore del progetto e non ci sta a buttarlo al vento: nel comunicato ufficiale la Whitman ha spiegato che "WebOS è l'unica piattaforma progettata da zero per il mobile, si interfaccia con il cloud ed è scalabile. Per contribuire a questa innovazione, HP ha deciso di scatenare la creatività della comunità open source e facilitare la creazione di una nuova generazione di applicazioni e dispositivi".

Insomma, l'azienda smetterà di spendere soldi e tempo per occuparsi di questo progetto che, se pur interessante, non porta a guadagni certi. I 525 dipendenti della divisione webOS resteranno senza impiego, in compenso se qualche programmatore di buona volontà intende portare avanti il progetto di HP il mondo ringrazierà. Oltre al codice sorgente, HP renderà disponibile anche il JavaScript framework ENYO e altri componenti dello stack software.

Al momento non è stata precisata la natura della licenza open source, quindi potrebbe trattarsi di un progetto ancora più aperto di Android. Non è chiaro quale revisione di software avranno preinstallata i tablet in arrivo nel 2013 e tanto meno se ci sono degli obiettivi da raggiungere in termini di funzionalità. Non resta che stare a vedere cosa succederà, sperando che gli sviluppatori facciano un buon lavoro.


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