La produttività è la chiave di volta per i fornitori di servizi gestiti, o Msp (Managed Service Provider) che dir si voglia. Questo il messaggio di fondo lanciato da Acronis ai propri partner di canale in occasione della conferenza organizzata a Tarragona, in Spagna, all'interno della fiera Msp Global 2025. Oltre 800 i Managed Service Provider presenti, (oltre il 25% in più rispetto all’Acronis Tru Summit dello scorso anno) arrivati da una quarantina di Paesi.
Ad aprire le danze, il keynote dell'amministratore delegato Ezequiel Steiner ha subito chiarito il concetto: per gli Msp la migliore strategia di sopravvivenza sul mercato non è la rincorsa al new business, al fatturato in sé: bisogna migliorare i margini, la profittabilità. “Il mercato dei servizi gestiti sta crescendo molto bene, ma i margini sono molto stretti”, ha detto Steiner alla platea di partner, analisti e giornalisti. “Ciò che vi serve per incrementarli è una migliore produttività”. In termini di giro d'affari, infatti, a detta di Steiner il settore degli Msp cresce intorno al 7%-8%, il doppio rispetto al mercato Ict, ed è “un tasso di crescita ragionevole”. I margini però sono risicati, intorno al 5%.
La buona notizia, secondo Acronis, è che agendo sulla leva della produttività si ottengono effetti amplificati: raddoppiandola, i margini si moltiplicano per cinque. Ma come fare? La risposta passa inevitabilmente dall'intelligenza artificiale, o meglio da diversi tipi di AI, via via più evoluti: si è partiti con gli assistenti che si limitano a fornire supporto informativo, per arrivare ai “collaboratori AI” (come i “copiloti” basati su Large Language Model che abbiamo visto debuttare sul mercato negli ultimi anni) e infine, con gli sviluppi che già stiamo vedendo e che troveranno pieno compimento nel futuro prossimo, agli agenti AI, capaci di svolgere azioni in autonomia.
Ezequiel Steiner, Ceo di Acronis
L’intelligenza artificiale già oggi può farsi carico delle quotidiane attività a scarso valore aggiunto di uni Msp, come la gestione delle patch e delle versioni dei software, i controlli sullo stato degli endpoint, le analisi dei log, le verifiche di backup, le scansioni antivirus. “Non c'è ragione per un cui un tecnico debba continuare a perdere tempo con queste attività”, ha detto Steiner. Se il personale gestisce più clienti e ha più tempo da dedicare ad altro, ipotizzando un raddoppio della produttività, i margini di profitto si moltiplicano per cinque. Questo valore può essere almeno in parte reinvestito, ha sottolineato il Ceo.
Nelle attività un po’ più complesse, come la gestione dei ticket, la piattaforma di Acronis propone un’AI di supporto al personale. Un’AI che può, per esempio, generare sommari, elencare raccomandazioni sulle azioni da compiere per risolvere il ticket e creare un “diario” delle azioni realizzate, utile ai fini del reporting e per ricavare insight. A detta di Acronis, appoggiandosi all'AI i fornitori di servizi gestiti possono ridurre del 29% il tempo di completamento dei task e del 30% il tempo di risoluzione degli incidenti di security. Inoltre l'accuratezza del loro lavoro migliora del 35%.
In realtà, ha spiegato il Ceo, il focus sulla produttività non nasce dall'oggi al domani, essendo parte della roadmap di lungo periodo di Acronis. E oggi per gli Msp è arrivato il momento di migliorarla, anzi questa non è più un'opzione: non farlo può significare uscire dal mercato, schiacciati da una concorrenza che ragiona in ottica globale e non più solo locale.
Gaida Magdanurov, presidente di Acronis
Dall'automazione all'intelligenza
Nella visione di Acronis, i “vincitori” saranno quelli che usano l'automazione basata su AI, ottenendo incrementi di produttività, una crescita di ricavi più rapida, valutazioni maggiori sul mercato e una capacità di rapida integrazione. Non ci sarà spazio, invece, per chi l'automazione non vuole usarla o lo fa nel modo sbagliato. Il contesto è anche quello di un mercato dove trattenere i talenti è diventata la prima sfida, e l'intelligenza artificiale viene in soccorso anche su questo fronte.
“Perché improvvisamente la produttività è diventata così importante?”, ha detto il presidente di Acronis, Gaidar Magdanurov. “Dopo la pandemia, la competizione è diventata globale: i vostri competitor hanno clienti in tutto il mondo. Le persone sono in burnout e trattenere i talenti è diventata la sfida numero uno”. Magdanurov ha spiegato che oggi per un Msp l'automazione tradizionale non è più una efficace risposta, perché si applica bene a task ripetitivi, ma “se non viene supervisionata e si esce dallo script, il disastro è dietro l'angolo”. L'intelligenza artificiale, di contro, ci permette davvero di “hackerare la produttività” e soprattutto permette alle persone di “reclamare” per sé la creatività, di sgravarsi dal lavoro di routine per dedicarsi ad attività di formazione e innovazione.