05/05/2012 di Redazione

Android non è una fonte di guadagno per Google

Nel 2010 il sistema operativo della società Mountain View ha generato solo perdite: lo ha detto il giudice responsabile della causa che la vede contrapposta ad Oracle. L'azienda non ha mai incluso Android nei dati pubblici delle trimestrali, e il dubbio è

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Nel 2010 Android non ha fatto guadagnare un centesimo a Google, anzi, gli ha procurato delle perdite. Il dato è emerso nel corso del dibattimento Oracle contro Google che si sta svolgendo in questi giorni. La discussione verteva sui presunti guadagni di Google grazie ad Android (realizzato con la Java Dalvik di proprietà di Oracle) e il giudice Alsup ha letto dei documenti interni di Google dai quali risulta che nel 2010, per tutti e quattro i trimestri, Android non ha fatto che causare perdite all'azienda di Mountain View.

Le cifre dettagliate non sono state divulgate e Google non aveva mai diffuso pubblicamente le cifre relative al suo sistema operativo mobile, ma il togato ha specificato che "c'è stata una grande perdita per l'intero anno". Stando ad alcuni documenti il fatturato di Google per il 2010 è stato 97,7 milioni di dollari, quindi l'azienda avrebbe perso una cifra superiore e, a dire la verità, si apprende che Google si aspettava una perdita di 113 milioni di dollari da Android nel 2010.

Lo stesso documento svela inoltre le proiezioni della casa di Mountain View, con un guadagno di 248 milioni di dollari quest'anno e 548 milioni l'anno prossimo. Difficile dire se queste previsioni siano e saranno rispettate. Sicuramente Larry Page e compagni non saranno felici del fatto che sia venuta alla luce questa informazione, anche se nel caso specifico può solo essergli di vantaggio, perché una eventuale multa dovrebbe in linea teorica essere calcolata sul computo dei guadagni.

Ricordiamo che Google ha annunciato il sistema operativo mobile nel 2007 e che il primo telefono Android è stato messo in vendita nel 2008, quindi le perdite del 2010 lascerebbero supporre che nel biennio precedente le cose non siano andate meglio, e che i guadagni (sempre che ci siano stati) siano iniziati successivamente - come da previsioni. In ogni caso nemmeno nelle recenti trimestrali c'è traccia di informazioni relative ad Android. L'indagine di Alsurp sul 2010 dipende dal fatto che proprio in quell'anno è stata depositata la denuncia di Oracle.

La difesa di Google è sempre passata per la negazione di qualsiasi addebito sulle presunte violazioni di brevetti e per il fatto che il suo sistema operativo mobile è open source: una tesi che pare confermata dai dati fiscali. Come c'era da aspettarsi Oracle è convinta che Google abbia travisato i dati, e la causa al momento sembra a un punto morto.

La giuria incaricata di deliberare su Oracle giovedì aveva inviato una nota al giudice chiedendo cosa sarebbe successo se non fosse stato possibile raggiungere un verdetto unanime. Alsurp ha mandato tutti i casa per il fine settimana e rimandato la delibera a lunedì, spiegando che "non è insolito che le persone non siano d'accordo" e ha cercato di sollevare gli animi dicendo che era un caso molto complicato.

Qualora l'impasse non dovesse risolversi Alsup reputa possibile la nomina di un'altra giuria per dirimere le questioni sul diritto d'autore, ovviamente indicendo un nuovo processo. La questione va avanti da due anni, e con il passare del tempo l'epilogo sembra sempre più lontano.

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