Google continua ad avere il vento in poppa, e con lei la parent company Alphabet. Il gruppo di Mountain View ha chiuso il secondo trimestre con 96,4 miliardi di dollari di ricavi, superando le precedenti attese per il quarter (ferme a 94 miliardi) e tracciando una crescita del 14% anno su anno. L’utile netto trimestrale, pari a 28,2 miliardi di dollari, segna invece un incremento del 19% anno su anno. Il margine operativo si è mantenuto intorno al 32%.
Le attività di Google Search fanno ancora la parte del leone, rappresentando oltre la metà del giro d’affari, con ricavi pari a 54,19 miliardi di dollari nel trimestre. La crescita anno su anno è a doppia cifra, +12%, e superiore alle attese, ma non raggiunge l’ammirevole +32% della divisione Google Cloud. Quest’ultima ha prodotto 13,62 miliardi di dollari di ricavi trimestrali, con la previsione di superare i 50 miliardi nell’intero anno fiscale.
Crescono a cifra doppia, +13%, anche i ricavi della pubblicità su YouTube, che nel secondo trimestre sfiorano i 9,8 miliardi di dollari. Dalla vendita di sottoscrizioni, piattaforme, servizi del Play Store e dispositivi di Google sono arrivati, invece, 11,2 miliardi di dollari, con un’ottima crescita del 20%. Modesto, invece, l’incremento di ricavi per le attività di Waymo, la società del gruppo Alphabet che sviluppa vetture a guida autonoma, con un giro d’affari trimestrale pari a 373 milioni di dollari.
“L’intelligenza artificiale influenza positivamente tutte le aree del business, portando un forte slancio”, ha commentato l'amministratore delegato di Alphabet e di Google, Sundar Pichai. “Search ha portato una crescita di ricavi a doppia cifra e le nostre nuove funzionalità, come le AI Overviews e l’AI Mode, mostrano buone performance. Continuiamo anche a vedere una solida performance in YouTube, così come nelle offerte a sottoscrizione. Il cloud ha avuto una forte crescita di ricavi, backlog e profittabilità, e il suo fatturato annualizzato supera ora i 50 miliardi di dollari. Vista la forte e crescente domanda per i nostri prodotti e servizi cloud, abbiamo deciso di incrementare a circa 85 miliardi di dollari le nostre spese in conto capitale del 2025”.
In precedenza Alphabet aveva stimato per quest’anno una spesa di circa 75 miliardi di dollari. L’incremento di 10 miliardi di dollari nasce dall’esigenza di sostenere l’erogazione di servizi cloud con adeguate infrastrutture di calcolo e storage. Nuove maxi forniture di Gpu serviranno all’azienda anche per supportare ulteriori sviluppi delle funzionalità di AI generativa portate dentro Google Search, oltre che di Gemini, prodotto arrivato a superare i 450 milioni di utenti mensili. La decisione di incrementare la spesa, forse necessaria o forse solo strategica, in ogni caso non è piaciuta troppo ad alcuni analisti, preoccupati di un possibile impatto sulla profittabilità a breve termine.