Di questi tempi c’è più collaborazione tra Occidente e Medio Oriente quando si tratta di fare investimenti nell’intelligenza artificiale, e molto meno quando si tratta di risolvere drammatiche crisi belliche e diplomatiche. Ne è esempio Stargate, la joint-venture creata tra OpenAI e Softbank, con il sostegno di alcuni grandi vendor di tecnologie e servizi per data center, ma anche con l’importante presenza di un fondo d’investimento di Abu Dhabi, MGX. L’investimento previsto è di 500 miliardi di dollari, finalizzato alla creazione di una ventina di data center hyperscale (ottimizzati per l’AI) negli Stati Uniti. Ma non solo.
Il programma c’è anche la costruzione di un data center da 1 Gigawatt di potenza proprio ad Abu Dhabi, annuncio arrivato nei giorni scorsi durante il tour di Donald Trump nel Golfo negli Emirati Arabi Uniti. L’AI Campus arabo-statunitense, come viene definito, dovrebbe essere inaugurato già l’anno prossimo con una capacità iniziale di 200 Megawatt. Questa infrastruttura conta sugli investimenti e sulle tecnologie dei vendor già citati, più uno entrato ora nel progetto: Cisco.
L’accordo firmato dall’amministratore delegato, Chuck Robbins, prevede che Cisco fornisca soluzioni evolute per il networking, la sicurezza e l’osservabilità, a beneficio dei cluster di calcolo AI del futuro data center. “Con l’infrastruttura giusta, l’AI può trasformare i dati in nuove informazioni che consentono a ogni organizzazione di innovare più velocemente, affrontare sfide complesse e ottenere risultati tangibili”, ha dichiarato Robbins. “Cisco è orgogliosa di unirsi a questo consorzio, per sfruttare il potenziale dell’AI e realizzare l’infrastruttura abilitante per le scoperte di domani”.
Il consorzio G42 si farà carico della costruzione del data center, che una volta completato farà leva su un mix di energia nucleare, fotovoltaico e gas naturale. Il campus ospiterà anche un parco scientifico dedicato alle innovazioni di intelligenza artificiale.