30/10/2025 di redazione

Il boom di spesa per l’AI preoccupa gli investitori ma non Microsoft

Nel trimestre di luglio-settembre i ricavi dell’azienda di Redmond crescono del 18% anno su anno (con il +26% del cloud). Nuovo record di spesa Capex.

Dopo il blackout di Azure, per Microsoft è arrivata la luce degli ottimi risultati del primo trimestre dell’anno fiscale in corso, ma con qualche ombra legata all’impennata delle spese per l'intelligenza artificiale. In questo, la società di Redmond non è la sola: anche Google e Meta oggi stanno cercando di accelerare sulla concorrenza spendendo decine di miliardi di dollari per il potenziamento dei propri data center e per attività di ricerca e sviluppo in area AI.  Microsoft, dal canto proprio, tra i numeri del trimestre chiuso a fine settembre 2025 (primo quarter dell’esercizio fiscale 2026) ha comunicato la cifra record di 35 miliardi di dollari di spesa in conto capitale per i tre mesi.

Un valore che eccede le precedenti stime dell’azienda e quelle degli analisti finanziari, e che ha preoccupato gli investitori causando un ribasso di qualche punto percentuale per titolo Microsoft nell’extended trading. Tra i commentatori, da tempo c’è chi ipotizza per le società di AI quotate in Borsa (inclusa la lanciatissima Nvidia, che ha superato i 5.000 miliardi di dollari di market cap) una possibile bolla destinata a scoppiare.

Ma un ribasso di qualche punto è poca cosa per un’azienda come Microsoft, che quest’anno ha volato in Borsa, guadagnando un 28%  di valore. Almeno per il momento, inoltre, la strategia delle grandi spese Capex sta ripagando in termini di vendite: nel trimestre di luglio-settembre i ricavi sono cresciuti del 18% anno su anno (17% a valuta costante), per un giro d’affari di 77,7 miliardi di dollari, mentre il profitto operativo è salito del 24% (22% a valuta costante), con 38 miliardi di dollari guadagnati nei tre mesi. Alla voce utile netto calcolata su base Gaap si registra, invece, un +17% (+12% a valuta costante).

La componente di offerta più in crescita è Azure, a cui d’altra parte di legano le esigenze di calcolo, applicative e di piattaforma per l’intelligenza artificiale: i ricavi della divisione Cloud hanno segnato un +26%, anno su anno. Attualmente la domanda supera la capacità di offerta del cloud di Microsoft e questa situazione si prolungherà fino ai primi mesi del 2026, come spiegato dalla direttrice finanziaria dell'azienda, Amy Hood.

“Il nostro cloud e la nostra AI factory di scala planetaria, insieme ai Copilot in aree ad alto valore, stanno favorendo un’ampia diffusione e impatti nel mondo reale”, ha dichiarato il Ceo, Satya Nadella. “Per questo continuiamo a incrementare i nostri investimenti per l’AI, in termini sia di capitale sia di talenti, per cogliere l’enorme opportunità davanti a noi”. Per il trimestre di ottobre-dicembre (secondo quarter dell’anno fiscale 2026) Microsoft si aspetta di ottenere ricavi compresi tra 79,5 e 80,6 miliardi di dollari.

In settimana OpenAI ha annunciato di aver completato la propria ristrutturazione, dettagliando anche la quota di partecipazione di Microsoft: la multinazionale di Redmond controlla il 27% della società profit creata, quota pari a un valore di 135 miliardi di dollari circa, mentre la stessa OpenAI ne controlla il 26%, per un valore di 130 miliardi di dollari. Il restante 47% fa capo a investitori esterni e a dipendenti passati e attuali. 

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