30/10/2025 di Valentina Bernocco

Spesa Ict: la “pausa di incertezza” è quasi finita, si va verso il record

Secondo Gartner, nel 2026 per la prima volta il mercato Ict mondiale supererà i seimila miliardi di dollari, crescendo del 9,8% sul 2025.

Un traguardo storico: il mercato dell’informatica e delle telecomunicazioni supererà per la prima volta il tetto dei “sei trilioni”, all’americana, cioè dei seimila miliardi di dollari. Questo prevede Gartner per il 2026, più precisamente con una stima di giro d’affari di circa 6.080 miliardi di dollari, corrispondenti a una crescita del 9,8% sul 2025. Il dato generale racchiude i diversi andamenti dei settori: l'incremento di spesa sarà più spinto per i sistemi di data center, pari al 19%, per un giro d’affari di oltre 582mila miliardi di dollari, e in seconda battuta per il software, 15,2% e un valore superiore a 1.433 miliardi. 

Ci si aspetta, invece, una crescita dell’8,7% per la spesa in servizi IT (1.869 miliardi di dollari), del 6,8% per i dispositivi (principalmente Pc e smartphone, 836mila miliardi di dollari) e del 4,5% per i servizi di comunicazione (1.363 miliardi).

L’incertezza è quasi terminata

Gli analisti ritengono che la “pausa di incertezza” che attualmente sta ancora rallentando molti investimenti di aziende e utenti sia destinata a vita breve, con segnali di ripresa attesi già nei prossimi mesi. Ed è interessante notare che la crescita della spesa mondiale in informatica si colloca in una fase in cui l’hype sull’intelligenza artificiale comincia a scemare, soppiantato da una maggiore cautela negli investimenti in tecnologie, servizi e progetti. Questo non significa necessariamente spendere meno, ma spendere in modo più ragionato, con ragionevoli attese di ritorni sull’investimento. 

“La pausa di incertezza cominciata nel secondo trimestre del 2025 ha cominciato ad alleviarsi nel terzo trimestre”, ha dichiarato John-David Lovelock, distinguished vice president analyst di Gartner, “e ci aspettiamo un significativo rilascio di budget prima della fine dell’anno”. Lovelock usa l’espressione “budget flush”, richiamando la tendenza di molte aziende a consumare il budget residuo o “liberato” prima della fine dell’esercizio fiscale.

Nel modello di analisi di Gartner sul ciclo di vita delle tecnologie, l’Hype Cicle, l’AI generativa ha già superato l’iniziale fase di “picco delle aspettative gonfiate” e si trova ora nella “fossa della disillusione”. D’altro canto le funzionalità di AI generativa sono ormai ubique nei software aziendali di più comune utilizzo (produttività, Erp, Crm) e il loro modello di utilizzo è tipicamente in abbonamento o a consumo, e dunque alimenta la spesa IT delle aziende stesse. 

In parole povere, le capacità di intelligenza artificiale integrate nel software crescono, e con esse i costi. Non a caso, quindi, il segmento software è quello più in crescita dopo il sistemi per data center. Su quest’ultimo segmento di mercato, come noto, influiscono anche dinamiche di supply chain legate a semiconduttori, al rapporto tra domanda e offerta e ai dazi per l’import/export. Secondo gli analisti, la richiesta di server ottimizzati per l’AI sarà ancora forte nel 2026, ma potrebbe restare parzialmente insoddisfatta per via dei limiti di capacità di produttiva a monte della catena di fornitura. 

Gartner sottolinea che i dispositivi hanno vissuto finora un buon 2025: è stato un anno di ripresa per le vendite, in crescita dell’8,4% sul 2024, sull’onda delle funzionalità di intelligenza artificiale integrate dagli Oem nei nuovi modelli di Pc e smartphone. Nel 2026 la crescita proseguirà ma a ritmo inferiore, intorno al 6,8%.

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