Il cloud europeo può anche essere americano. Microsoft, uno dei tre grandi fornitori cloud mondiali (insieme ad Amazon e Google) non arretra nelle proprie ambizioni per il Vecchio Continente e punta sui temi della sovranità digitale, della sicurezza e del controllo per intercettare i favori delle aziende e pubbliche amministrazioni europee. Ad Amsterdam per una tappa del roadshow “AI Tour”, l'amministratore delegato Satya Nadella ha illustrato Microsoft Sovereign Cloud, un’offerta di soluzioni che porta avanti il tema del “cloud sovrano”, già sviluppato a partire dal 2022 con l’iniziativa EU Data Boundary e recentemente con le dichiarazioni del vicepresidente Brad Smith sulla volontà di agire nel rispetto delle regole europee (e in particolare del Digital Markets Act e del Gdpr).
La nuova offerta ha tre declinazioni, diverse per target ideale e per caratteristiche dei servizi: Sovereign Public Cloud, Sovereign Private Cloud e National Partner Clouds. In tutti i casi, non solo i dati restano materialmente in Unione Europea, senza trasferimenti nei data center statunitensi di Microsoft, ma sono anche sottoposti alla legislazione europea. Rispondono, quindi, a un Gdpr che è decisamente più tutelante per la privacy rispetto alle regole nordamericane (in particolare il Foreign Intelligence Surveillance Act, che permette alle agenzie governative di ottenere accesso a dispositivi e dati personali in caso di motivate esigenze di sicurezza e di indagine). Ed è un tasto, questo, su cui i cloud provider europei finora hanno battuto per rimarcare la propria alterità da Microsoft Azure, Aws e Google Cloud. L’azienda di Redmond, quindi, compie qui un passaggio non trascurabile dal punto di vista dei risvolti di compliance, della sicurezza e della privacy.
Prossimamente disponibile in tutte le attuali regioni data center europee, l’offerta Sovereign Public Cloud è rivolta a tutte le aziende clienti di Microsoft in territorio Ue e copre tutti i servizi enterprise, come Microsoft Azure, Microsoft 365, Microsoft Security e Power Platform. I dati restano in Europa, sottoposti alla legislazione europea, con crittografia completamente controllata dai clienti. Le operazioni di data center e l’accesso ai server vengono condotte da personale europeo. Con l’opzione Data Guardian, anche le attività di accesso remoto ai server potranno essere condotte solo da personale Microsoft che risiede in Europa.
L’opzione “privata”, Sovereign Private Cloud, permette di gestire su Azure Local i dati e le comunicazioni sensibili. Con la novità di Microsoft 365 Local per i clienti anche possibile eseguire le applicazioni di produttività di Windows interamente nel proprio data center.
La terza componente di Sovereign Cloud, National Partner Clouds, è l’offerta sviluppata e proposta attraverso i partner di canale di Microsoft, per ora solo in Francia e Germania. Il target sono sopprattutto gli enti governativi e le infrastrutture critiche, dal momento che National Partner Clouds propone tutti i servizi di Microsoft 365 e Microsoft Azure in un ambiente di proprietà e gestione indipendente. Altra novità: nel programma partner AI Cloud debutta una specializzazione chiamata Microsoft Sovereign Cloud, che in sostanza identifica i vendor, system integrator e operatori telco certificati per proporre un “cloud sovrano” basato su Microsoft. Al momento ne fanno parte Accenture, Arvato, Atea, Atos, Crayon, Capgemini, Dell Technologies, Ibm, Inspark, Infosys, Lenovo, Leonardo, NTT Data, Orange, Telefonica e Vodafone.
Cinque impegni per l’Europa
“In un periodo di volatilità della geopolitica, ci impegniamo a fornire una stabilità digitale”, ha dichiarato Smith lo scorso aprile. “Per questo oggi Microsoft annuncia cinque impegni nel digitale in Europa”. Il primo passo sarà l’espansione della rete di data center su cui poggiano servizi cloud e di intelligenza artificiale, erogati dall’Europa: per Microsoft questo è un impegno ad “aiutare a costruire un più ampio ecosistema cloud e AI in Europa”.
La seconda promessa è quella di supportare la “resilienza digitale” per cittadini, aziende e istituzioni europee, anche a fronte dei cambi di direzione della geopolitica (per esempio, le decisioni di Donald Trump sui dazi). Terzo punto, Microsoft “continuerà a proteggere la privacy dei dati europei”, e inoltre, quarto punto, “proteggerà e difenderà sempre la cybersicurezza dell’Europa”. La quinta promessa è quella di contribuire a “rafforzare la competitività dell’economia europea”, anche attraverso il supporto a tecnologie open-source e ai Large Language Model di aziende europee come la francese Mistral AI.