La quarta edizione dello studio "Il futuro del Finance", realizzato da Workday in collaborazione con Andaf Lombardia, fotografa l’evoluzione del ruolo del chief financial officer in Italia e si vede come la sua figura diventi sempre più strategica e trasversale. Il Cfo si confronta oggi con sfide complesse che vanno ben oltre l’adozione di strumenti tecnologici: la missione è culturale, prima ancora che digitale.
Upskilling e ostacoli culturali
Secondo il sondaggio, il 57% dei CFO italiani considera lo sviluppo delle competenze digitali la priorità assoluta dei prossimi tre anni. Un dato che evidenzia la crescente consapevolezza del ruolo centrale che la tecnologia – e in particolare l’intelligenza artificiale – avrà nel disegnare il Finance di domani. Tuttavia, il cammino verso un’organizzazione data driven e che sfruttare i supporti AI è ancora irto di ostacoli. Oltre ai limiti dei sistemi informativi (36%) e alla frammentazione dei dati (58%), il principale freno alla trasformazione è rappresentato dalla resistenza culturale: il 45% dei CFO denuncia la persistenza di modelli aziendali tradizionali, poco inclini all’innovazione e alla collaborazione interfunzionale.
Questo accade nonostante l’ottimizzazione dei processi aziendali (59%), la gestione della liquidità (43%) e l’attenzione crescente alla data governance (31%) siano indicati come i punti cardine delle loro attività dai leader finanziari. In altre parole, il dato dovrebbe diventare il cuore pulsante di ogni decisione strategica, ma la sua efficacia dipende dalla qualità e dalla condivisione tra le funzioni: senza un linguaggio comune e un’architettura informativa integrata, anche la più sofisticata delle AI non può generare valore.
Vittorio Biassoni, vicepresidente di ANDAF Lombardia, sottolinea come il CFO stia superando il tradizionale ruolo di “contabile” per assumere quello di abilitatore del cambiamento. In questo contesto, l’intelligenza artificiale non è più un semplice strumento di automazione, ma un catalizzatore di insight, capace di anticipare scenari e potenziare il processo decisionale.
AI e figure ibride: un Finance più interdisciplinare
Nonostante i proclami delle prime tabelle, andando a scavare nel report si vede che ben il 50% dei CFO dichiara di non utilizzare ancora soluzioni di intelligenza artificiale e solo il 5% ha integrato agenti digitali nei processi strategici. La mancanza di roadmap strutturate (presenti solo nel 22% dei casi) frena l’adozione sistemica, confinando molte iniziative a una fase sperimentale priva di impatto ben verificabile.
Una parte di questi ritardi può dipendere dalla carenza di skill in azienda. La transizione verso un Finance data-driven richiede anche nuove professionalità tra le quali i Data Scientist, Behavioural Scientist e Roboticist: ruoli ibridi e interdisciplinari in grado di integrare analytics, psicologia comportamentale e automazione intelligente. Ma senza una governance del dato chiara e condivisa, avverte Fabrizio Rotondi, Country Manager di Workday Italia, nessuna tecnologia potrà creare reale valore.
Infine, la trasformazione del Finance si gioca anche sul fronte umano. Fondamentale diventa la collaborazione tra CFO e CHRO, in un’ottica di gestione condivisa del cambiamento. Il 73% dei rispondenti individua nella definizione di una strategia “Talenti Finance” una priorità comune, mentre il miglioramento della relazione CFO-HR, giudicata positiva dal 57% (contro il 49% del 2022), dimostra che questa alleanza sta già producendo risultati.
In un contesto sempre più competitivo e volatile, la capacità di attrarre, formare e trattenere talenti nel Finance diventa un elemento critico per garantire resilienza e crescita. Ed è proprio nella sinergia tra tecnologia, cultura e capitale umano che si costruisce il futuro del CFO: un futuro in cui i numeri contano, ma solo se messi al servizio della visione.