30/08/2016 di Redazione

Il Safety Check di Facebook finirà nelle mani degli utenti

Mark Zuckerberg ha confermato che la funzionalità attivata dal social network in caso di eventi catastrofici potrà essere innescata a breve direttamente dai membri della comunità online.

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Nella sua visita romana di ieri, Mark Zuckerberg ha affrontato anche il tema del terremoto nel centro Italia e della funzione Safety Check, che permette agli iscritti al social network di comunicare in modo istantaneo ai propri contatti di essere al sicuro in caso di evento calamitoso. Durante l’incontro con gli studenti dell’università Luiss, il numero uno del colosso di Menlo Park ha spiegato che nel prossimo futuro saranno gli utenti stessi a poter attivare lo strumento. Ad oggi, infatti, il Safety Check viene reso disponibile da Facebook in caso di terremoti, attacchi terroristici o altro, ma le persone iscritte alla piattaforma non possono decidere quando attivarlo. Introdotta nel 2014, questa funzionalità è stata poi utilizzata per diversi eventi luttuosi di grande portata, come gli attacchi a Parigi dell’anno scorso.

Il Safety Check non è stato però scevro di critiche, in quanto come detto è stato attivato per il massacro di Parigi ma non per quello di Beirut, in Libano, avvenuto il giorno prima dei fatti francesi. “Per giudicare se Facebook sia di successo o meno non ci possiamo basare solo sulle possibilità di condividere una foto o un momento divertente […], ma anche sul fatto che la nostra comunità si senta abbastanza forte e sulla disponibilità di strumenti che tengano al sicuro le persone nelle situazioni d’emergenza”.

Al momento non è però chiaro come gli iscritti al social network potranno attivare la funzione, o in quali situazioni questa potrebbe essere messa a disposizione (che livello di emergenza servirà? Quante persone dovrebbero essere potenzialmente coinvolte?). Come fa notare la testata Venturebeat, però, mettere direttamente nelle mani delle persone questo strumento potrà distogliere l’attenzione dalle scelte di Facebook e dall’accusa di agire in modo partigiano.

 

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