30/10/2013 di Redazione

La cultura pop si misura in banda larga

Partendo dal rilascio di iOS 7 per iPhone da parte di Apple e di una patche del gioco World of Warcraft, Arbor Networks suggerisce come la larghezza di banda del traffico che scorre in Rete possa essere considerata un indicatore socio-culturale. Mela mors

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Un tempo erano gli idoli musicali e le star del cinema, ma oggi tra i simboli più forti della cultura popolare spicca una mela morsicata. Il nome di Apple è forse quello più capace, nel mondo della tecnologia, di far impennare le visite su un sito di notizie o su un forum di discussione. Partendo da questa evidenza, Arbor Networks ha realizzato un’interessante analisi di come questo simbolo di “cultura pop digitale” possa influenzare l’andamento di Internet e di come, quindi, la larghezza di banda possa essere considerata uno dei parametri che misurano la popolarità e il grado di influenza di un marchio o di un prodotto sulla società.

In particolare, Chris G. Sellers, senior systems engineer di Arbor Networks, ha analizzato due eventi recenti: il rilascio del software iOS 7 per iPhone e la distribuzione della nuova patch per il gioco World of Warcraft da parte della casa produttrice Blizzard. In entrambi i casi si sono verificate importanti variazioni nel traffico di rete proprio in corrispondenza dell'evento.

Le ultime settimane sono state piene di novità per chi segue la cultura pop. Oggi possiamo misurare la cultura pop non più in base alle code davanti ai negozi di dischi per l'ultimo album musicale o ai fan coraggiosi che passano la notte fuori dallo stadio per aggiudicarsi i primi posti sotto il palco del nuovo concerto. Oggi la cultura pop viene valutata in base alla larghezza di banda del traffico che corre da e verso i vari punti di Internet.

Di recente abbiamo assistito al rilascio del nuovo software iOS 7 per iPhone da parte di Apple.  L'Asert (Arbor Security Engineering and Response Team) di Arbor ha evidenziato come Apple abbia rilasciato questo aggiornamento alla stessa velocità con cui i siti Web più noti tengono traccia delle attività della stessa Apple. Ce ne siamo potuti accorgere osservando un aumento del traffico di rete destinato all'infrastruttura Akamai di Apple.

Analizzando il traffico di Akamai della settimana tra il 13 e il 20 settembre abbiamo notato che intorno alle 12 (GMT) di giovedì 19 settembre si è verificato un improvviso picco nel traffico con un aumento di 5 terabit al secondo (5Tb/s), quando in condizioni normali il valore di picco si limita ai 3 terabit al secondo (3Tb/s). Essendo Apple un cliente di Akamai, possiamo pensare a un collegamento tra questo picco e i tempi di rilascio del nuovo iOS da parte di Apple. Il grafico sottostante illustra il traffico di Akamai per la regione nordamericana.


Apple non è però la sola a causare onde nel mare di Internet. Blizzard, la casa produttrice del gioco online World of Warcraft, ha infatti rilasciato il 10 settembre un'attesissima patch per tutti i suoi clienti in Nordamerica, mentre quelli residenti nell'Unione Europea hanno potuto procedere all'aggiornamento l’11 settembre, data nella quale osserviamo un ulteriore incremento del traffico. Il grafico sottostante illustra la porta TCP di Blizzard che WoW utilizzerebbe per gran parte delle proprie comunicazioni in Nordamerica.


Dal grafico risulta inoltre chiaro come appena prima del lancio di Blizzard il traffico fosse pressoché assente sia negli Stati Uniti che in Europa, dove Blizzard ha annunciato finestre di manutenzione. Arbor ha notato che il traffico Eeb complessivo nell’Unione Europea è aumentato sensibilmente appena dopo il rilascio della patch. Ciò è sorprendente: non abbiamo identificato alcuna correlazione diretta tra i due eventi, ma continueremo a monitorare la situazione per appurare se questo trend resterà confermato. Il grafico sottostante indica la porta 80 per il traffico Web generico all'interno dell’Unione Europea.



A nostro avviso questi eventi rivelano alcuni aspetti di come la società influenzi Internet. Il plauso va di certo ai vendor protagonisti, per la loro abilità nel gestire le risorse di rete necessarie a supportare questo tipo di comportamento culturale. Sono certo che le code fuori dai negozi di dischi e le file alle biglietterie dei tempi che furono potrebbero imparare qualcosa da questi provider.

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