18/04/2024 di redazione

L’industria guadagna un 42% di produttività con computer vision e AI

Una ricerca di Panasonic Connect Europe stima l’impatto dell’adozione dei sistemi di visione in diversi settori industriali. Non mancano ostacoli e timori.

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La computer vision è una tecnologia consolidata ma in evoluzione continua, anche grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. In ambito industriale dall’unione di queste tecnologie deriverà una spinta alla produttività notevole: +42% nei tre anni successivi all’adozione. Così emerge dalle risposte  degli intervistati di uno studio condotto da Opinion Matters per conto di Panasonic Connect Europe. Il campione d’indagine include 300 responsabili senior della trasformazione digitale e dell'implementazione di AI o computer vision di aziende medie e grandi (con fatturato annuo superiore a 50 milioni di euro) tedesche e britanniche.

La maggiore spinta alla produttività, +52%, è prevista nel settore manifatturiero, dove i sistemi di computer vision possono aiutare i numerosi ambiti: per esempio, nelle attività di riparazione e manutenzione, nel monitoraggio delle linee di produzione e nel controllo qualità. Nella logistica l’incremento di produttività atteso è pari al 41%, nel settore dei servizi pubblici e di emergenza si arriva al 45%, nell’istruzione al 41,5%.

Attualmente, la visione computerizzata viene usata principalmente per attività di riparazione e manutenzione (34%), monitoraggio della produzione o ispezioni (33%), controllo qualità (32%), e ancora nell’ambito delle vendite o del marketing (31%), nelle attività di magazzino e logistica (28%), in operazioni amministrative o di back office (25%), per la cybersecurity (24%) e per la tutela dell’incolumità e della sicurezza fisica (22%).

Ostacoli all'adozione della computer vision (Panasonic Connect Europe, “Visions of the Future”, aprile 2024)

Ostacoli all'adozione della computer vision (Panasonic Connect Europe, “Visions of the Future”, aprile 2024)

Nonostante queste attese, persistono ostacoli all’adozione e in particolare la mancanza di supporto specialistico esterno, segnalata dal 37% degli intervistati, e  di adeguate competenze tecniche nel personale interno, 33%. Inoltre sono un ostacolo il costo elevato delle implementazioni (31%) e dei servizi continuativi (31%), nonché la mancanza di supporto esterno (terze parti o outsourcing) per l'implementazione (29%). Il 29% indica che i progetti di adozione della computer vision non sono una priorità per i dirigenti e manager aziendali.

In aggiunta a tutto ciò, esistono preoccupazioni sulla sicurezza dei dati (35%), sulla privacy personale e sul rischio di sorveglianza (32%) e sull’eventualità che questa tecnologia spinga le aziende a licenziare dipendenti non più indispensabili (32%). Il 30% è preoccupato per la mancanza di trasparenza degli strumenti di intelligenza artificiale.

“La ricerca mostra chiaramente che la tecnologia di Computer Vision non è solo un concetto, ma una realtà attuale che sta già guidando le aziende verso significativi vantaggi operativi e di produttività”, ha commentato Margarita Lindahl, head of AI di Panasonic Connect Europe. “Le organizzazioni di tutti i settori che ancora non hanno intrapreso un percorso di     pianificazione dell'implementazione di queste tecnologie rischiano di rimanere indietro. C'è anche una chiara esigenza di contare su specialisti, come Panasonic, in grado di supportare le aziende nel capire come implementare questa tecnologia in modo efficace e responsabile”. 

Gli intervistati hanno mostrato anche un discreto interesse nei confronti dell’intelligenza artificiale generativa, il cui percorso di adozione è però solo agli inizi. Il 67% ha detto che l’uso di questa tecnologia è importante per la propria attività, anche se al momento solo il 37% già la utilizza. Un ulteriore 34% sta pianificando l’adozione o è in fase di implementazione, mentre il 17% sta valutando l’idea e solo il 13% esclude di utilizzarla in futuro.

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