L’estetica elegante e rifinita è, forse, il primo punto di forza e l’elemento che accomuna le più recenti novità di Motorola, Moto X e Moto G e Moto 360: due smartphone e uno smartwatch, il primo del marchio statunitense appena diventato proprietà di Lenovo. Tutti e tre i modelli arrivano sul mercato italiano attraverso il distributore Tech Data, o meglio i due telefoni sono già disponibili da qualche giorno, mentre l’orologio smart lo sarà nelle prossime settimane.
Il top di gamma, Moto X, si distingue per un dettaglio davvero unico: una scocca posteriore realizzata in legno di bamboo. Si tratta di un modello da 5,2 pollici basato su Android 4.4 e che fra le caratteristiche di pregio vanta una fotocamera da 13 megapixel, un processore quad-core Qualcomm Snapdragon da 2,5 GHz, 2 GB di Ram e fino a 32 Gb di memoria interna come configurazione massima. Il prezzo di listino è di 599 euro per la versione con 16 GB di storage.
Molto meno, 199 euro, è il costo proposto per il Moto G 2014, nuova versione di un modello giù in circolazione che a fronte di una spesa contenuta offre buone caratteristiche tecniche, design e materiali di buon livello. La variante proposta da Tech Data ha a bordo Android KitKat e processore quad-core da 1,2 GHz, ed è declinata nelle versioni di colore nera o bianca.
Moto 360 è invece uno smartwatch che ha fatto parlare di sé in quanto primo wearable device di Motorola, nonché uno dei primi con a bordo Android Wear, ma anche per il suo display rotondo che lo distingue dai modelli dei concorrenti Sony, Samsung, Apple ed LG (e a breve anche dalla proposta di Microsoft, di cui già sono circolate alcune immagini). Tech Data lo proporrà in versione con cinturino in pelle grigia o nera, al costo di 249 euro.
Per il design del Moto 360, come spiegato nel video qui sotto, Motorola ha voluto "tornare indietro nel tempo", selezionando forme e materiali molto classici per un dispositivo che è qualcosa di fondamentalmente diverso da un orologio. Scelta opposta quella di HP, che per il suo nuovo Chronowing ha voluto innanzitutto progettare un oggetto da sfoggiare al polso, e in secondo luogo un gadget tecnologico.