Il mercato degli smartphone e quello dei semiconduttori non attraversano un buon momento, e Samsung Electronics è forse l’azienda più colpita da queste dinamiche. La società sudcoreana, come noto, non solo domina la classifica di vendite di telefoni cellulari da molti anni ma è anche il primo produttore di memorie (sia Dram sia Nand) e dunque non stupiscono troppo i numeri sul terzo trimestre appena diffusi. Si tratta di stime preliminari, che verranno confermate o smentite il prossimo 27 luglio con la pubblicazione del report finanziario completo.
In base alle stime, nel trimestre di aprile-giugno i ricavi di Samsung sono calati del 22% anno su anno, toccando un valore compreso tra 59.000 e 61.000 miliardi di won, cioè tra circa 45,3 miliardi di dollari e 46,9 miliardi di dollari. Quel che è peggio, con una stima compresa fra 500 e 700 miliardi di won (0,38 e 0,53 miliardi di dollari), il profitto operativo è crollato del 96% anno su anno, segnando il valore trimestrale più basso mai registrato dal 2009. Il risultato è in linea con la previsione di Refinitiv SmartEstimate, di circa 500 miliardi di won.
Il calo dei profitti, ben più marcato rispetto a quello delle vendite, è in buona parte segno di una discesa dei prezzi delle memorie lungo la supply chain dei semiconduttori. Prezzi che però, a detta di alcuni analisti (come riportato da Reuters), dovrebbero tornare a salire nel quarto trimestre di quest’anno, producendo un più chiaro impatto sui conti dei produttori a partire dal 2024.
Greg Roh, head of research di Hyundai Motor Securities, ha anche sottolineato che a dispetto dell’andamento del mercato (e a differenza di molti competitor) probabilmente l’azienda quest’anno non ridurrà gli investimenti rivolti ai chip di memoria. Una strategia che darà i suoi frutti nel medio periodo, rafforzando il market share di Samsung nel giro di un paio di anni.
Per quanto riguarda i ricavi e profitti legati agli smartphone, l’attenzione è rivolta al lancio della prossima generazione di Galaxy Fold, quest’anno prevista già per l’estate nel tentativo di guadagnare tempo su Apple (che non presenterà il nuovo iPhone prima dell’autunno). Nonostante la ripresa di alcuni indicatori economici, la generale domanda di smartphone resterà debole per il resto dell’anno.