27/08/2025 di Valentina Bernocco

OpenAI chiede chiarimenti a Meta, Elon Musk al contrattacco

OpenAi chiede di ottenere documenti da Meta in merito al coinvolgimento di Zuckerberg nella tentata acquisizione. Musk fa causa all’azienda e a Apple.

Le premesse per una nuova telenovela incentrata su Elon Musk, Mark Zuckerberg e Sam Altman ci sono tutte: si aggiunge un nuovo tassello, ma ce ne saranno altri, alla vicenda della tentata acquisizione di OpenAI da parte dell’imprenditore sudafricano a capo di Tesla, xAI e SpaceX. Come emerso nei giorni scorsi da documenti depositati da OpenAI in un tribunale federale californiano, Musk aveva cercato di coinvolgere Zuckerberg nell’impresa di acquisire l’azienda di Altman per 97,4 miliardi di dollari. L’amministratore delegato di Meta, però, non si era prestato al gioco.

OpenAI pretende maggiore chiarezza su una vicenda che ha i contorni di una cospirazione tra forze rivali, tesa a distruggere un concorrente (inviso a Musk e impegnativo da contrastare per Meta). L’azienda di San Francisco, quindi, nei giorni scorsi ha chiesto al giudice di poter ottenere da Meta i documenti relativi a qualsiasi “effettiva o potenziale ristrutturazione o ricapitalizzazione di OpenAI”, oltre a eventuali comunicazioni con altri potenziali investitori e con lo stesso Elon Musk. 

Meta ha cercato di chiamarsi fuori, sostenendo (nel medesimo documento di deposito in tribunale) che OpenAI dovrebbe richiedere questi documenti direttamente a Musk e alla sua startup, xAI. La vicenda finirà in tribunale, con l’apertura del processo già fissata per la primavera del 2026.

Il contrattacco di Musk colpisce anche Apple

Si arriva così all’ultimo capitolo della telenovela: Musk, come suo solito, è passato al contrattacco. Rivolgendosi a un tribunale texano, l’imprenditore ha fatto causa a OpenAI e a Apple, accusate di aver fatto cartello per “mantenere il proprio monopolio e impedire a innovatori come X e xAI di competere”. 

Si contesta alle due aziende, in particolare, l’integrazione di ChatGpt all’interno di iOS e macOS, attraverso la piattaforma Apple Intelligence. “Se non fosse per il suo accordo esclusivo con OpenAI, Apple non avrebbe ragioni di evitare di mettere maggiormente in evidenza l'app X e l'app Grok nel suo App Store”. I legali di Musk chiedono, quindi, miliardi di dollari di risarcimento per i presunti danni arrecati alla ex Twitter e al chatbot di intelligenza artificiale.

Anche se l’azione legale di Musk in Texas non è formalmente legata a quella di OpenAI in California, le tempistiche sono sospette ed è lecito pensare a una reazione di sfida o a un tentato dirottamento dell’attenzione. Commentando tramite ufficio stampa, OpenAI ha definito l’iniziativa come “coerente con i continui comportamenti intimidatori del signor Musk”, mentre Apple non ha rilasciato dichiarazioni.

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