03/02/2025 di redazione

Ricerche Web complesse e velocissime, OpenAI lancia DeepSearch

Basato sul nuovo modello 03, Deep Research scandaglia Internet alla ricerca di risposte. Disponibile nei piani a pagamento di ChatGpt.

Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa invadono lo spazio dei motori di ricerca, o almeno ci provano, e OpenAI è l’avanguardia di questa nuova tendenza di cui probabilmente continueremo a dover parlare. Dopo l’agente Operator, che svolge azioni sul Web, si chiama Deep Search l’ultima novità presentata dall’azienda di  Sam Altman: uno strumento di intelligenza artificiale che può “ragionare” su testi, immagini e file Pdf per sintetizzare grandi quantità di informazioni e realizzare un’attività di ricerca a più passaggi al posto dell’utente.

In sostanza, non trova soltanto risposte a una query, come fanno (in modo in realtà sempre più raffinato) i motori di ricerca Web. Deep Search può eseguire azioni conseguenti al fatto di aver trovato e “digerito” grandi quantità di dati reperibili online. Per esempio, possiamo chiedergli di generare un certo tipo di testo, come un articolo o un saggio, riguardante un qualsiasi argomento. E il tutto, ovviamente, in pochi secondi.

Si tratta, quindi, di uno strumento che mette insieme le capacità di un’applicazione di AI generativa e quelle di un motore di ricerca sofisticato, che segnala anche le fonti trovate. Grazie alle capacità del modello o3 di OpenAI, Deep Search può non solo trovare, ma anche analizzare e sintetizzare grandi quantità di informazioni. Il modello sottostante è ottimizzato per la navigazione nel Web e l’analisi di testi, immagini e file Pdf.

(Immagine: OpenAI)

(Immagine: OpenAI)

Al momento Deep Search è disponibile all’interno di ChatGpt per i soli abbonati al servizio con piano Pro, e presto sarà esteso agli abbonamenti Plus e Team.

A detta di OpenAI, questa novità segna “un passo significativo verso il nostro più ampio obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale generale, che da tempo immaginiamo come capace di svolgere nuove ricerche in ambito scientifico”. L’azienda ha anche sottolineato le differenze tra il nuovo modello o3 e il già noto o4: il primo è ideale per le ricerche Web complesse e per ottenere risposte approfondite su domini di conoscenza specifici, mentre il secondo è abile nel dare risposte in tempo reale e spaziando tra testi e immagini.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI