08/10/2025 di redazione

Trasformazione digitale: sette Pmi italiane su dieci si sentono “pronte”

Solo per il 59%, però, la digitalizzazione è “assolutamente cruciale”. Un nuovo studio di Qonto.

La trasformazione digitale va avanti anche in Italia, ma non per tutte le aziende è una priorità. Il nuovo osservatorio di Qonto, basato sulle risposte di 1.600 decisori senior di medie e piccole aziende (meno di 250 dipendenti) italiane, francesi, tedesche e spagnole. Da questa indagine, condotta da Appino tramite sondaggio online, è emerso che sette Pmi italiane su dieci si sentono “pronte” per trasformazione digitale, stando all’opinione dei dirigenti. Le soluzioni più adottate, in questo percorso, sono quelle di gestione documentale (32% delle Pmi italiane), di analytics e business intelligence (30%) e di automazione del marketing (27%).

Il 77% degli intervistati italiani riconosce la rilevanza della trasformazione digitale: la percentuale non è bassa di per sé, ma lo è se confrontata con il 92% di media europea (cioè dei quattro Paesi) emersa dal sondaggio. Inoltre è pari soltanto a 59% la quota di professionisti italiani che ritiene la digitalizzazione “assolutamente cruciale” per la propria azienda: il dato complessivo dei quattro Paesi è 62%.

Per circa quattro Pmi italiane su dieci, quindi,  la trasformazione digitale non è urgente o prioritaria. Lo studio, sottolinea conto, fa emergere un paradosso: le piccole e medie imprese stanno adottando rapidamente strumenti di intelligenza artificiale, mentre arrancano nelle sfide fondamentali della digitalizzazione. Ciò crea un divario tra ambizioni digitali e realtà operative. In Italia, l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale è in linea con la media europea: circa il 46% delle Pmi li utilizza in qualche modo. Registriamo, però, in questo studio il più alto tasso di “stagnazione digitale”, poiché il 12% delle Pmi italiane non sta adottando  nessuna nuova tecnologia. 

“La nostra ultima indagine rivela una tendenza chiara che le Pmi europee seguono nell’affrontare le sfide del digitale: sebbene il 92% consideri la digitalizzazione e l’IA importanti per il proprio business, solo il 19% dispone attualmente di una chiara strategia e di risorse sufficienti”, ha commentato Alexandre Prot, cofondatore e amministratore delegato di Qonto. “Questo divario è ancora più evidente se guardiamo agli strumenti digitali che si stanno adottando: in Europa quasi il 50% delle Pmi utilizza quotidianamente strumenti di GenAI come ChatGPT, mentre il 24% ha digitalizzato i propri sistemi contabili e il 22% utilizza strumenti di videoconferenza. Nell’attuale contesto di mercato instabile, vediamo la digitalizzazione come un vantaggio competitivo significativo. Sebbene l’AI offra opportunità entusiasmanti, riteniamo che le imprese europee dovranno costruire solide fondamenta digitali, in grado di sostenere i loro obiettivi di crescita e innovazione a lungo termine”.

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