I servizi gestiti saranno anche quest’anno una delle opportunità da cavalcare per gli operatori del canale Ict, in particolare per i system integrator e per le società di servizi che negli ultimi anni sono diventate (o stanno ancora capendo come diventare) degli Msp, Managed Service Provider.
Non è una novità, ma una conferma di una tendenza già emersa chiaramente negli ultimi anni e che racchiude ancora un potenziale non sfruttato. Anche perché, nel frattempo, per le aziende utenti hanno continuato a emergere nuove sfide di gestione delle infrastrutture, cybersicurezza o trasformazione digitale, per le quali è preferibile o necessario appoggiarsi a un soggetto esterno e specializzato.
I servizi gestiti non esauriscono lo sprint
Quello dei servizi gestiti è uno dei trend pronosticati per il canale Ict dagli osservatori del mercato. Ne ha parlato, per esempio, Juniper Networks in relazione ai servizi di gestione e monitoraggio delle reti: “La crescente complessità di tecnologie come il 5G, l'edge computing e l'IoT spingerà la domanda di servizi gestiti abilitati all’AI”, ha scritto Mario Manfredoni, senior director South Europe di Juniper Networks. “I partner offriranno servizi che automatizzano l'implementazione, la gestione e il monitoraggio di queste tecnologie, consentendo così alle aziende di adottarle senza intoppi. Inoltre, l'intelligenza artificiale e l'automazione consentiranno ai partner di offrire soluzioni scalabili in grado di ridurre gli oneri operativi per i clienti”.
Una tematica adiacente è quella dei servizi cloud gestiti, citata tra le previsioni per il 2025 di Frost & Sullivan. Per la società di consulenza, nel canale Ict c’è grande opportunità di crescita nell’ambito dei servizi gestiti di infrastruttura (IaaS gestita) e di piattaforma (PaaS gestita), e il motivo è presto detto: esternalizzando attività spesso complesse, le aziende possono risparmiare tempo da dedicare ad altro e concentrarsi sull’innovazione. Inoltre, una corretta gestione di IaaS e PaaS aiuta anche a evitare errori e problemi che limitano la crescita del business.
Nuove alleanze con l’intelligenza artificiale
Altre opportunità nascono, per un verso o per l’altro, dall’intelligenza artificiale. Non solo, come intuibile, un system integrator può sfruttare questa tendenza realizzando progetti, consulenze e implementazioni per i propri clienti. L’AI può anche cambiare il lavoro stesso degli operatori di canale. “Nel 2025, il modello dei partner si sposterà verso ecosistemi altamente collaborativi in cui l'intelligenza artificiale consentirà una cooperazione perfetta tra vendor, partner e persino tra competitor”, ha scritto Manfredoni. “I partner si specializzeranno in aree come l'AI, il cloud o la sicurezza e collaboreranno a soluzioni integrate. Insight e automazione guidati dall’AI semplificheranno l'integrazione e favoriranno una collaborazione più profonda per offrire ai clienti soluzioni sempre più innovative e complete”.
Su questa falsariga si esprime la società di cybersicurezza BeyondTrust, con una previsione riferita alla regione Asia-Pacifico, ma che ben potrebbe adattarsi anche ad altri contesti. “L’intelligenza artificiale sta diventando sempre di più la colonna portante dell’ottimizzazione dell’ecosistema dei partner”, ha scritto Ben Wong, direttore canale e alleanze di BeyondTrust. “Le aziende fanno leva sugli strumenti di AI per la ricerca del giusto partner, per generare domanda e gestire le performance. Queste tecnologie ottimizzano le operations, migliorano le decisioni e agevolano la creazione di alleanze efficienti e significative”. In sostanza, analizzando enormi volumi di dati, l’AI può aiutare a definire alleanze e sinergie fruttuose all’interno dell’ecosistema.
Il controllo dei costi rimane centrale
Ma quest’anno c’è anche chi resta con i piedi per terra con una previsione molto concreta, come la società di servizi Web olandese Leaseweb. “Nel 2025 il canale probabilmente affronterà continue sfide in uno scenario plasmato da pressioni dell’economia e di mercato”, ha detto Terry Storrar, managing director per il Regno Unito di Leaseweb. “Il 2025 potrebbe essere un altro anno difficile per il canale. Le aziende stesse, in molti casi, non stanno crescendo in modo significativo e quindi il canale in gran parte è ancorato ai suoi punti di forza principali, focalizzato su ciò che fa meglio: trovare modi per offrire più valore ai clienti. Per il 2025 prevediamo che il focus resterà sulla gestione dei costi”.
Focus su cyber resilienza e compliance
C’è poi l’area sempre dinamica della cybersicurezza, che quest’anno sarà ancor più al centro degli investimenti delle aziende specie in Europa, visti i recenti obblighi di compliance alla direttiva Nis2 e al regolamento Dora (Digital Operational Resilience Act). Facile prevedere che il focus sarà sulla cyber resilienza e dunque sulla gestione del rischio e della conformità, non più soltanto sul rilevamento delle minacce. Le tecnologie di backup e ripristino, ma anche i servizi di assessment e gestione della compliance, saranno al centro dell'attenzione.
George Bonser, vicepresidente Emea di Drata, così riassume lo scenario attuale: “L’introduzione di nuovi e significativi framework normativi, come la Nis 2, la più stringente direttiva di cybersicurezza in Europa, e Dora, ha accelerato la crescita e l’interesse da parte del canale IT per sfruttare al meglio questa opportunità d’oro”. La previsione di Drata per il 2025 è che un numero significativo di partner di canale cercherà di diversificare l’offerta e di proporre ai clienti strumenti per la gestione del rischio e della compliance.