12/06/2015 di Redazione

Per Hp, il software è il cuore del data center del futuro

I nuovi annunci arrivati in occasione dell’Hp Discover 2015 si legano a doppio filo con i pilastri della futura Hp Enterprise, società pronta a nascere fra qualche mese dallo split aziendale. Sotto i riflettori ci sono il software-defined management, il s

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Anche quest’anno sono stati moltissimi gli annunci al centro di Hp Discover, il tradizionale appuntamento organizzato dal colosso di Palo Alto a Las Vegas per incontrare clienti e partner di tutto il mondo. Yari Franzini, country manager Hp Converged Infrastructure Italy, sintetizza per il mercato italiano i tre rilasci principali al centro dell’evento, tutti in linea con l’attuale tendenza alla convergenza che sta attraversando il mercato delle infrastrutture. “Si tratta di tre soluzioni evolute, strettamente collegate ai nostri tre pillar di riferimento: cloud, software-defined data center e convergenza sempre più spinta tra server, storage e networking”, esordisce Franzini, a capo di quella che dal prossimo novembre diventerà Hewlett Packard Enterprise, una delle due realtà derivanti dallo split programmato di Hp.

Il primo annuncio è relativo alle nuove funzionalità di OneView, lo strumento di software-defined management che attraverso un cruscotto permette di amministrare e gestire l’intera infrastruttura con funzionalità di provisioning automatico. Le innovazioni riguardano, nello specifico, alcune funzioni di monitoring proattivo e di data protection. “Si tratta di un tool fondamentale per armonizzare infrastrutture aziendali sempre più flessibili: dal concept alla delivery dei servizi, le organizzazioni sono, infatti, tenute ad accelerare il proprio time to market per mantenersi competitive”, chiarisce il country manager.

 

Yari Franzini, country manager Hp Converged Infrastructure Italy

 

In questo senso OneView 2.0 può rappresentare un vero e proprio strumento strategico, dal momento che permette tutta l’elasticità richiesta dalla cosiddetta “It economy”. “In questo ambito”, sottolinea Franzini, “il nostro differenziante rispetto ai competitor è la disponibilità di un portfolio completo, fatto anche di server, storage e networking, tre tasselli che abbiamo fatto evolvere nel tempo seguendo la stessa logica software-defined”.

Il secondo annuncio, sicuramente il più importante, riguarda l’ambito storage e in particolare l’offerta flash, una tecnologia che sta crescendo d’importanza perché porta a casa dei clienti una maggiore efficienza e l’opportunità di sostituire tutti i sistemi legacy con infrastrutture più snelle e modulari. In questo caso l’evoluzione è tutta legata all’offerta 3Par, i cui modelli sono stati potenziati per riuscire a soddisfare anche le esigenze di settori come la finanza, le telecomunicazioni e il manifatturiero. Le innovazioni introdotte portano a una riduzione del costo della capacità flash (che ha ora raggiunto 1,50 dollari per Gb) e includono una nuova classe di array flash altamente scalabili, oltre a servizi dati ottimizzati, capaci di garantire un’affidabilità al 99,9999%.

 

 

In particolare, la nuova famiglia di sistemi 3Par StoreServ Storage 20000 punta a massimizzare le prestazioni con oltre 3,2 milioni di Iops (Input/Output Operations Per Second) e una latenza inferiore al millisecondo, occupando uno spazio inferiore dell’85% rispetto ai tradizionali array di fascia alta. Per supportare carichi di lavoro mission-critical, sui sistemi a tecnologia flash Hp mette a disposizione inoltre software ottimizzato, assicurando disponibilità end-to-end e un bilanciamento dei carichi di lavoro senza disservizi.

“Rispetto a tante startup che popolano il segmento, il nostro differenziante è soprattutto la capacità di mantenere gli stessi data service all’interno di tutto il data center”, chiarisce Franzini, annunciando che la tecnologia flash, per Tco e caratteristiche prestazionali, decreterà la fine dello storage virtualizzato. “In Italia siamo già molto avanti nel percorso di consolidamento all-flash, tanto che in Europa siamo uno dei tre Paesi più importanti in termini di contributo a questo business”, aggiunge. Si tratta di un segmento d’offerta che oggi in casa Hp genera già il 60% del fatturato storage, ma che, stando ai piani societari, da qui a un anno e mezzo raggiungerà l’80%.
 

Il terzo annuncio riguarda l’ambito del networking e in particolare la nuova collaborazione con Arista Network, fornitore specializzato in soluzioni open di fascia enterprise. I suoi prodotti ad alta scalabilità ed elevate performance sono in grado di abilitare tecnologie di software-defined networking all’interno dei data center, integrandosi con OneView e con i sistemi convergenti di Hp.

“L’alleanza con Arista e la recente acquisizione di Aruba Networks costituiscono i cardini evolutivi della nostra offerta networking, e puntano a indirizzare i temi della mobility e del software defined-networking e cloud per quello che riguarda il data center”, sottolinea Franzini, chiarendo come a tutta l’offerta vadano ad abbinarsi alcuni servizi di supporto, pensati per portare gradualmente i clienti verso i nuovi modelli di cloud ibrido e di data center definito dal software. “In questo ambito, il nostro elemento distintivo è dato sicuramente dall’ampiezza del portfolio, garantita attraverso servizi in grado di abbracciare l’intera infrastruttura”, puntualizza.

A veicolare sul mercato le tre principali novità annunciate in occasione di Hp Discover 2015 saranno chiamati, oltre alla divisione consulting, una trentina di business partner a valore, selezionati in modo naturale grazie alle forti competenze maturate in ambito server, storage e networking.

 

 

“Si tratta di un subset di operatori capaci di proporre i benefici del software-defined data center anche a piccole e medie realtà locali in cerca di flessibilità ed evidenti risparmi nel Tco”, conclude Franzini, sottolineando come Hp stia investendo su questi partner attraverso percorsi di abilitazione e piani congiunti, capaci anche di dotarli di tutta la tecnologia Hp necessaria per trasformarli in service provider.

 

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