01/04/2015 di Redazione

Specchio, chi è la più ricca del reame? Meg Whitman, Ceo di Hp

Business Insider ha pubblicato un’indiscrezione della società di servizi finanziari Ubs, che ha redatto una serie di tabelle sui bonus dei principali amministratori delegati del mondo It. La leader indiscussa è proprio la manager del colosso di Palo Alto

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L’avevamo vista combattiva sui palchi dell’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, mentre illustrava ai presenti le prossime strategie di Hp: l’energia probabilmente le derivava anche da alcune clausole del suo contratto che, tra i manager delle principali multinazionali It, non sembra avere rivali. Parliamo di Meg Whitman, presidente e Ceo di Hp, e della notizia diffusa da Business Insider sul suo paracadute multimilionario. La fonte è la società di servizi finanziari Ubs che, per bocca di un suo analista, Steve Milunovich, ha fatto trapelare una serie di dati impressionanti. In caso fosse costretta a lasciare la poltrona, Whitman si porterebbe a casa oltre 51 milioni di dollari: più del doppio di “colleghi” come Joseph Tucci di Emc o il triplo di Ginni Rometty, Ceo di Ibm. Ma la cifra è destinata ad aumentare ancora in caso di acquisizioni: se Hp trovasse gli investitori giusti, Whitman si vedrebbe staccare un assegno da quasi 91 milioni di dollari. L’amministratore delegato più vicino a lei è Avi Reichental, di 3D Systems, con 39 milioni.

Numeri che fanno girare la testa e fanno strabuzzare gli occhi nella visione d’insieme: il contratto di Tim Cook, e non si parla dell’ultimo arrivato, non prevede nessuna clausola del genere. In caso di fine prematura del contratto, il capo di Apple non incasserebbe nemmeno un dollaro. Ma Whitman deve avere un avvocato del lavoro proprio in gamba, se è vero che la serie di incentivi non termina qui.

I suoi bonus, rivela Milunovich, sono più legati al flusso di cassa piuttosto che ai risultati in termini di fatturato. Più l’amministratrice è in grado di controllare i costi e più riceverà somme cospicue, anche in caso di crescita ridotta dell’azienda. Ecco spiegata la scure abbattutasi sui dipendenti di Hp nel 2013, con tagli di ben settemila posti di lavoro in Europa. I benefit sulle azioni si dividono invece equamente tra performance di crescita e di andamento in borsa.

 

Un eventuale cambio al vertice in Hp vale quasi 91 milioni di dollari per il Ceo Meg Whitman

 

Immediato il confronto diretto con l’altra donna manager più famosa nel mondo informatico: come detto, Ginni Rometty di Ibm non ha le spalle così ben coperte, soprattutto sugli incentivi legati all’andamento sul mercato. I bonus in contanti si basano soprattutto sul profitto e sul cash flow, piuttosto che sul fatturato, e Rometty in caso di acquisizione di Big Blue non staccherebbe alcun assegno. Tornando ancora ad Apple, che ha di recente pubblicato una trimestrale mai vista prima nella storia, si nota come Tim Cook e il suo team per ottenere bonus debbano assicurare buone prestazioni tra fatturato e profitto. I benefici in azioni, invece, dipendono esclusivamente dalle fluttuazioni del titolo in borsa.

 

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