14/01/2022 di Redazione

Analytics per la sostenibilità, Ibm acquisisce Envizi

Il software di analisi dei dati di Envizi sarà integrato nell’offerta di Ibm per aiutare i clienti a stilare report di sostenibilità e a ridurre il proprio impatto ambientale.

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La sostenibilità è importante per le aziende tecnologiche, oggi come non mai, e Ibm lo dimostra con una nuova acquisizione: quella di Envizi, multinazionale dai natali australiani, specializzata software di analytics per la sostenibilità. Nata 13 anni fa, conta oggi 150 aziende clienti, che utilizzano il suo software per valutare il proprio impatto ambientale e produrre report di sostenibilità, nonché per fare progressi verso obiettivi di decarbonizzazione. A partire dall’analisi di più di 500 tipologie di dati, il programma permette di creare dashboard con grafici interattivi, che evidenziano lo status quo ma anche consentono di individuare le aree ottimizzabili.

 

“Il software di Envizi, ha dichiarato Kareem Yusuf, direttore generale della divisione AI Applications di Ibm, “fornisce alle aziende una singola fonte di verità per analizzare e comprendere i dati sulle emissioni nell’intero panorama delle loro operations”. Tale software, ha proseguito Yusuf incrementa notevolmente “l’arsenale di tecnologie di intelligenza artificiale” di cui Ibm dispone per aiutare i clienti nel loro percorso di sostenibilità.

 

Dal punto di vista di Envizi, il passaggio a Ibm rappresenta una “transizione che ci permetterà di crescere come mai prima d’ora e di aiutare su scala globale i nostri clienti ad accelerare i progressi verso i loro impegni di sostenibilità”, ha dichiarato il fondatore e amministratore delegato dell’azienda, David Solsky. In seguito all’acquisizione, la tecnologia di Envizi sarà portata dentro all’offerta di soluzioni di intelligenza artificiale di Ibm, con una integrazione che consentirà di “far leva su risorse, esperienze e strumenti più vasti e approfonditi.

 

Dal punto di vista dei clienti di Ibm, infine, l’integrazione permetterà di automatizzare i feedback e gli insight ottenuti da Envizi all’interno delle operazioni aziendali quotidiane, degli endpoint utilizzati ogni giorno. Questo, ha rimarcato Solsky, è “un passo cruciale per rendere più scalabili gli sforzi di sostenibilità e assicurare che gli obiettivi di decarbonizzazione vengano raggiunti”.

 

(Immagine tratta dal sito Web di Envizi)

 

A proposito di obiettivi, al pari di altri colossi tecnologici Ibm è impegnata a ridurre il proprio impatto ambientale per arrivare al traguardo delle emissioni zero entro il 2030. Questo richiederà, fra le altre cose, il taglio della produzione di gas serra (prendendo come anno di riferimento il 2010, nel 2025 dovranno ridursi del 65%) e il ricorso crescente alle fonti di energia rinnovabile (dovranno essere il 75% dei consumi di elettricità di Ibm nel 2050 e salire al 90% entro fine decennio). Per arrivare al “net zero” Ibm ha dichiarato esplicitamente di non voler ricorrere al trucchetto dei certificati di energia rinnovabile: quelli acquistati non saranno conteggiati come energia consumata.

 

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