30/08/2017 di Redazione

Antitrust, Google placa la Commissione Europea

Allo scadere dell’ultimatum dei 60 giorni Big G ha trasmesso a Bruxelles le modifiche che implementerà al proprio servizio online di comparazione prezzi. Entro fine settembre l’azienda dovrà poi rendere effettivi i cambiamenti per non rischiare nuove sanz

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Google, almeno a parole, è un’azienda che rispetta i patti. Allo scadere dei sessanta giorni concessi dalla Commissione Europea per rispondere in modo convincente alle accuse di antitrust (che le sono costate una multa record da 2,4 miliardi di euro), Big G ha trasmesso a Bruxelles i cambiamenti che vuole implementare alla propria piattaforma online di comparazione dei prezzi. Il colosso di Mountain View non poteva fare altrimenti: oltra alla sanzione economica, non ancora definitiva per via della richiesta di appello depositata dalla società, si è aggiunto infatti anche l’obbligo di modificare tutte le pratiche commerciali giudicate scorrette. Entro sessanta giorni, quindi al massimo entro oggi, Google doveva comunicare alla Commissione le modifiche da apportare, che dovranno poi essere effettive tra un mese.

A fine settembre, quindi, il servizio di comparazione prezzi dovrà rispettare tutti i paletti previsti da Bruxelles in modo che non sia più mostrato in spazi riservati all’interno delle ricerche. Secondo la Ue, infatti, “la piattaforma di shopping non è soggetta agli algoritmi generici di ricerca di Google. D’altra parte, i servizi dei competitor sono invece soggetti a questi algoritmi, inclusi quelli di demotion che possono far retrocedere le pagine nel ranking generale”.

In caso il gigante californiano decidesse di non rispettare la scadenza di fine settembre andrebbe incontro a un’ulteriore sanzione, pari al 5 per cento del fatturato globale quotidiano per ogni giorno di mancata attuazione. Si tratta di circa 12 milioni di dollari in più ogni 24 ore, considerando i ricavi dell’ultimo esercizio fiscale (90,3 miliardi). In queste settimane la Commissione non dovrà far altro che monitorare il rispetto delle norme da parte di Big G.

Come sottolineato dal Financial Times i burocrati europei hanno ricevuto le modifiche, ma hanno spiegato che dovrà essere unicamente la società ad “assicurare il rispetto della decisione antitrust”. Google è ancora in attesa di ricevere aggiornamenti su altri due procedimenti analoghi, riguardanti il servizio pubblicitario Adsense e il sistema operativo Android. Quest’ultima inchiesta dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.

 

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