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Apple pronta a ubbidire alle regole, presto iOS sarà meno selettivo

Secondo indiscrezioni, la società di Cupertino si starebbe preparando ad ammettere su iPhone e iPad applicazioni esterne all’App Store, come previsto dal Digital Markets Act.

Pubblicato il 19 dicembre 2022 da Redazione

Presto iOS non farà più “selezione all’ingresso”. Apple si starebbe già preparando per ammettere sul proprio sistema operativo le applicazioni provenienti da marketplace esterni. Come noto, da sempre si possono installare su iPhone o iPad solamente i prodotti dell’App Store, a meno di ricorrere a operazioni di jailbreak. Inoltre non è possibile eseguire il sideloading, cioè il trasferimento di file tra due dispositivi locali tramite Wi-Fi, Bluetooth, connessione o drive Usb o scheda di memoria.

Per gli sviluppatori di applicazioni, il marketplace ufficiale di Cupertino è stato il passaggio obbligato per poter accedere al mercato di iOS, avendo a disposizione sì una piattaforma collaudata e completa ma anche dovendo riconoscere una commissione del 30% sui ricavi. Nel 2020, in risposta a una class action, Apple ha portato al 15% le commissioni richieste agli sviluppatori più piccoli che fatturano meno di un milione di dollari l’anno. L’azienda ha sempre difeso la bontà delle proprie scelte, sottolineando che il passaggio da App Store rappresenta per gli utenti una garanzia di maggiore sicurezza, mentre per gli sviluppatori comporta numerosi vantaggi (tra cui l’accesso a un sistema di pagamento e incasso sicuro).

Alcuni dei paletti che hanno finora recintato l’ecosistema di iOS presto scompariranno. Secondo recenti indiscrezioni di Bloomberg, Apple avrebbe già cominciato a lavorare per adeguarsi al Digital Markets Act, la nuova normativa europea che entrerà in vigore gradualmente a partire dal maggio del 2023.

Definita dalla Commissione Europea come uno dei due pilastri (insieme al Digital Services Act) della strategia digitale dell’Ue, si tratta di una legge che mira a creare un “contesto di business più equo” per gli operatori più piccoli, che finora sono rimasti schiacciati dal peso dei gatekeeper (i “guardiani”, così li chiama la Commissione). Ovvero le grandi aziende che, come Apple e Alphabet, hanno una solida posizione economica e un impatto significativo sul proprio mercato nazionale ma sono anche presenti in numerosi Paesi europei. Inoltre possiedono una estesa base di utenti, ingaggiati attraverso una costellazione di attività.

 

 

Questi soggetti dovranno rispettare una serie di obblighi e divieti. Per esempio, dovranno garantire alle terze parti l’interoperabilità con i propri servizi e dovranno fornire informazioni trasparenti agli inserzionisti pubblicitari. Inoltre non potranno favorire i propri servizi a discapito di quelli della concorrenza veicolati sulla piattaforma del gatekeeper. Tra le altre cose, il Digital Markets Act obbligherà App e Google ad ammettere su iOS e Android l’installazione di applicazioni da marketplace esterni.

A detta della Commissione Europea, grazie a questi cambiamenti per i consumatori ci sarà maggiore possibilità di scelta tra servizi, con maggiori opportunità di risparmio. L’accresciuta concorrenza alimenterà la crescita qualitativa dei servizi e l’abbassamento dei prezzi.

 

Tag: apple, ios, applicazioni, europa, App Store

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