07/07/2025 di Elena Vaciago

Focus sulla prevenzione nell’offerta “europea” e “italiana” di Eset

Con un Soc tutto italiano, l’azienda guidata da Fabio Buccigrossi continua a rivolgersi a una clientela di Pmi, ma allarga lo sguardo all’enterprise.

Un’azienda di cybersicurezza fondata da tecnologici, che non insegue le mode ma soltanto l’innovazione, privilegiando le soluzioni soluzioni efficaci, leggere e semplici da usare. Caratteristiche importanti per le Pmi, un bacino di clientela centrale per Eset. L’azienda ha presentato a Milano la propria visione strategica e i risultati ottenuti nel mercato italiano ed europeo, confermando la centralità dell’approccio "prevention-first” e il proprio modello orientato alla sostenibilità e all’innovazione. Il motto "Progress. Protected” sintetizza bene la filosofia dell’azienda: proteggere il progresso abilitato dalla tecnologia, senza rincorrere mode o operazioni speculative. Circa la metà dei dipendenti è impegnata in ricerca e sviluppo.

L’incontro con Michal Jankech, vicepresidente della divisione Enterprise, Smb & Msp, con il chief sales officer Miroslav Mikus, con il country manager Fabio Buccigrossi e con Samuele Zaniboni, manager of sales engineering per l’Italia, è servito a fare il punto sulla strategia dell’azienda e sui risultati raggiunti in Italia, con una focalizzazione sul segmento Pmi che però si allarga ora anche alle grandi imprese. 

 “Eset non è focalizzata su acquisizioni rapide ma sull’innovazione che parte dall’interno”,  ha detto Michal Jankech. “Siamo un’azienda posseduta da tecnologi, che serve circa 700.000 clienti a livello mondiale, la maggior parte dei quali sono piccole e medie imprese, puntando soprattutto alla prevenzione. Eset comprende che le Pmi non dispongono sempre di risorse umane o finanziarie per team di sicurezza complessi. Pertanto, le soluzioni sono progettate per essere facili da installare, per richiedere un tempo minimo di configurazione e funzionare in modo quasi automatico”.

Tecnologia europea, servizi sul territorio

Le dinamiche geopolitiche e la crescente attenzione alla sovranità dei dati stanno spingendo molte aziende europee a cercare soluzioni “locali”. Fondata nel 1992 a Bratislava, Eset ha anche ribadito come la propria natura europea sia un vantaggio competitivo in un mondo che guarda con sempre maggiore attenzione a privacy, sovranità digitale e conformità normativa. Le soluzioni sono sviluppate internamente, nel rispetto delle regole dell’Ue, come la direttiva Nis2, e si dimostrano particolarmente adatte a quelle organizzazioni che, per dimensioni o sensibilità, non vogliano affidarsi a fornitori non europei.

In Italia i numeri confermano il successo della strategia seguita finora. “Dal 2019 a oggi, la filiale italiana è cresciuta in modo costante da due a 44 dipendenti, con un fatturato triplicato, passato da 8 a 20 milioni di euro”, ha illustrato Buccigrossi. “Un punto di svolta è stato la creazione di un Security Operations Center interamente italiano, attivo '24/7', che permette una gestione efficace degli incidenti in lingua italiana. Un elemento fondamentale in situazioni critiche”.

Michal Jankech, vicepresidente della divisione Enterprise, Smb & Msp di Eset

Michal Jankech, vicepresidente della divisione Enterprise, Smb & Msp di Eset

Tra servizi Mdr e intelligenza artificiale

Tra le novità recenti più significative c’è l’ampliamento dei servizi di Managed Detection and Response (Mdr), progettati per le Pmi e accessibili tramite una rete di partner locali. Eset sottolinea di essere, ad oggi, l’unico vendor a offrire servizi gestiti di rilevamento e risposta “h24” tramite canale, lasciando centralità alla relazione tra partner e cliente.

Un altro punto di forza è rappresentato dall’uso esteso dell’intelligenza artificiale, che Eset impiega fin dal 1995. “L’AI permea tutte le fasi della protezione Eset, dall'endpoint alla parte Xdr e nel sandboxing in cloud”, ha detto Samuele Zaniboni. Tra le novità, recentemente è stato inserito all'interno dell’Xdr uno strumento basato su Large Language Model che supporta gli utenti nell'interpretazione degli incidenti: il chatbot risponde a domande in linguaggio naturale per aiutare a capire quali azioni compiere nell’immediato. Un modo per rendere le funzionalità di rilevamento e risposta più accessibili anche a utenti con scarse competenze tecniche.

Fabio Buccigrossi, country manager di Eset

Fabio Buccigrossi, country manager di Eset

Tra Pmi e grandi imprese

Storicamente forte nel segmento delle piccole e medie imprese, Eset ha deciso di ampliare l’offerta anche al mondo enterprise, con soluzioni dedicate a grandi aziende, Pubbliche Amministrazioni e realtà del settore della difesa. Per farlo, ha creato una divisione ad hoc e ha rafforzato i servizi di threat intelligence e risposta agli incidenti. “È stata aperta una nuova divisione, Corporate Solutions, per offrire soluzioni su misura per grandi aziende, organizzazioni governative e militari, inclusi servizi di scansione e Threat Intelligence”, ha raccontato Jankech.

Eset guarda avanti puntando su cloud, integrazione e servizi. La roadmap prevede lo sviluppo di architetture aperte basate su Open Xdr, l’estensione dei servizi gestiti e un consolidamento nel segmento enterprise. Senza mai perdere di vista la propria identità e i pilastri della strategia: tecnologia solida, sviluppo interno, centralità dei partner e attenzione concreta alle esigenze del cliente.

Secondo i dati raccolti da Eset, il primo semestre del 2025 ha visto una crescita significativa di nuove minacce. Tra queste, spicca il vettore ClickFix (cresciuto del 500%), che usa falsi messaggi di errore per ingannare l’utente. Spiccano anche SnakeStealer, che ha superato Agent Tesla nella categoria infostealer, e un panorama ransomware instabile, con un sempre maggior numero di gruppi attivi ma con minori riscatti pagati. In aumento anche le minacce rivolte ai dispositivi mobili, in particolare l’adware Android e le frodi via Nfc. Le Pmi, spesso prive di strumenti avanzati e personale dedicato, restano bersagli privilegiati. 

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