28/11/2022 di Redazione

Atlantic Technologies porta storia e know-how in Engineering

Dopo venticinque anni di esperienza maturata nella consulenza su Erp, Crm e data analytics, la società va a integrarsi in uno dei big italiani della system integration. Consuntivo e prospettive nelle parole del fondatore Marcelo Di Rosa.

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Nel 1997 già si parlava di Erp, come evoluzione dei classici sistemi gestionali delle aziende, si iniziava a pensare che il vicino anno 2000 avrebbe potuto bloccare i computer di mezzo mondo e si intravedeva all’orizzonte il potenziale di nuove applicazioni, come il Crm e la business intelligence. Quell’anno nasceva Atlantic Technologies, società di servizi intenzionata a specializzarsi proprio nei filoni più promettenti del mercato delle business application.

Venticinque anni dopo, forte di un giro d’affari lievitato oltre i 20 milioni di euro nel 2021 e di un organico di circa duecento professionisti specializzati e certificati, distribuiti tra le sedi di Milano, Londra e Denver, l’azienda ha deciso di dare una svolta alla propria attività, accettando di integrarsi nel gruppo Engineering. Parliamo di uno dei grandi big nazionali della system integration, dotato oggi di oltre sessanta sedi in giro per il mondo, circa 12mila dipendenti e, soprattutto dopo la presa di controllo da parte di Bain Capital nel 2020, intenzionato a diventare un riferimento per la gestione dei processi di transizione digitale nell’industria privata e nella Pubblica Amministrazione, dove conta su una presenza molto radicata.

Altantic non sparirà dentro questo colosso, ma resterà indipendente e potrà lavorare per consolidare e ibridare con la nuova società controllante le proprie competenze in ambiti applicativi ben definiti, come Oracle e Infor per l’Erp o Salesforce e Tableau nell’integrazione fra Crm e data analytics. Con il fondatore, Marcelo De Rosa, che resterà membro del Cda di Atlantic Technologies pur cedendo il ruolo di amministratore delegato a Fabio Momola (executive vice president di Engineering) , abbiamo provato a comprendere meglio le opportunità del nuovo corso, alla luce della storia fin qui maturata.

Cosa vi ha convinto a entrare nel gruppo Engineering?

Da tempo, con il resto del management, stavamo pensando al partner più corretto per sostenere la crescita e le nostre ambizioni. Quella che abbiamo fatto è stata la scelta migliore, perché presentava le caratteristiche meglio allineate ai nostri obiettivi. Io metterò a disposizione, da board member, la mia esperienza nel dare continuità al business dell’azienda e assisterla nella transizione all’interno di Engineering. 

Marcelo De Rosa, fondatore di Atlantic Technologies

Siete partiti 25 anni fa, quando nessuno pensava a un’evoluzione verso il cloud e oggi invece questa è l’asse portante della vostra strategia. Quando vi siete accorti che il mondo stava cambiando e come vi siete adattati?

Si può dire che nel 1997 siamo stati i primi a focalizzarci sul software enterprise, non solo l’Erp, ma anche i sistemi di supporto alla decisioni e il Crm, all’epoca agli albori. In quella fase storica, le società di software non potevano permettersi di assumere molte persone da dedicare ai servizi e per questo stringevano alleanze con realtà specializzate e concentrarsi così sullo sviluppo. Noi abbiamo preso quell’onda e poi siamo stati fortunati nel riuscire ad approfittare delle opportunità di aggiornamento degli applicativi rese indispensabili dal passaggio all’anno 2000 e dall’euro. Passata questa fase aurea, c’è stata un po' di rallentamento, ma verso il 2005-6 capito che il mondo stava cambiando. Lì abbiamo stretto una partnership con Salesforce, ancora società di piccole dimensioni e non presente in Italia. È stata un’ascesa lenta, ma in questo tempo abbiamo capito i veri vantaggi del cloud, dagli aggiornamenti più rapidi alla flessibilità. Per il nostro mondo è stata una vera rivoluzione, poiché si veniva da progetti di ammodernamento applicativo che potevano durare anni.

Dove si trovano le vostre peculiarità nello scenario che si è andato a definire?

Abbiamo sermpre cercato di anticipare i tempi. La via del cloud sull’Erp abbiamo iniziato a percorrerla nel 2011, quando se ne parlava ancora poco. Abbiamo lavorato con Oracle JdEdwards e lo abbiamo adattato. Quello che oggi si chiama Erp True Cloud è ancora attivo e costruito sul modello a sottoscrizione. Ci occupiamo di tutto, dagli aggiornamenti ai servizi, dalla manutenzione al disaster recovery. Chi lo ha adottato allora non ha più voluto cambiare. Come partner di consulenza, abbiamo aiutato le aziende a far capire come le nuove funzionalità dei software potessero andare a migliorare aspetti del business o dell’It. 

Avete fatto precise scelte di campo: Salesforce, Oracle, Infor. Perché questi vendor, quali rapporti esistono e qual è il vostro approccio?

In effetti, lavoriamo solo con questi player e siamo molto esperti delle tecnologie e anche dei processi di business in settori come il manufacturing e con clienti medi da 500 milioni al miliardo di fatturato e una presenza internazionale. Siamo radicati anche farmaceutico, nell’engineering & contruction, nell’education e nell’hospitality. Ci contraddistingue l’alto know-how e la capacità di supportare ogni ambiente, anche quelli ancora del tutto on-premise. Il nostro approccio prevede innanzitutto un assessment per capire con quale realtà ci stiamo confrontando e poi diamo indicazioni sui processi da aggiornare nel campo delle loro attività verticali purché in linea con le nostre competenze. Oggi i clienti chiedono di essere aiutati a capire cosa fare con le tecnologie che hanno scelto e come sfruttarle per innovare.

 

Quali obiettivi avete ora, nel nuovo assetto?

Per ora restano quelli che avevamo già definito. Nel 2022 abbiamo previsto di chiudere con un fatturato di 27 milioni di euro e nel 2024 vorremmo arrivare a 40 milioni, a parità di condizioni e al netto di qualche incognita di mercato che va considerata. Vorremmo ampliarci nel settore retail, fin qui poco esplorato e in un gruppo più grande sarà più facile riuscirci.

 

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