02/10/2019 di Redazione

Automobili driverless: il 70% del mondo dice sì (ma con calma)

Uno studio internazionale di Ansys, condotto in 15 Paesi, svela che per il 71% delle persone entro dieci anni la tecnologia di guida autonoma avrà superato le capacità delle persone al volante. Non mancano, però, le preoccupazioni.

immagine.jpg

La automobili driverless attirano sicuramente curiosità, ma godono anche (un po’ a sorpresa) di una discreta fiducia. Un’indagine sponsorizzata da Ansys e condotta da  Atomik Research ha svelato che sette persone su dieci pensano che entro un decennio potremo serenamente affidarci ai sistemi di guida automatica, con minor rischio di comportamenti imprudenti e incidenti. Più precisamente, il 71% degli intervistati (22.041 adulti residenti in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Spagna, Benelux, Svezia, Giappone, Cina e India) ritiene le vetture autonome saranno capaci di guidare (se stesse) meglio di quanto non facciano gli umani. Sì, ma quando? 

 

La domanda loro posta prevedeva un orizzonte temporale piuttosto lungo, dieci anni, mentre forse sarebbe stato interessante capire il grado di fiducia riposto nel driverless in un futuro più vicino. C’è comunque una percentuale significativa di persone (percentuale che arriva al 38% in Giappone), che ritiene la guida driverless migliore di quella “umana” già oggi. Sappiamo perà che mescolare presente e futuro, nelle considerazioni sul self-driving, è un po’ nebuloso, dato che attualmente il livello di automazione raggiunto dai sistemi più evoluti non è ancora totale. Anche nelle sperimentazioni di Waymo e di Uber, per esempio, sono ancora previste persone a bordo o collegate da remoto, pronte a intervenire in caso di necessità. 

 

In ogni caso, dallo studio di Ansys ( “Global Autonomous Vehicles Report”) emerge l’assenza di una diffusa preclusione “culturale” nei confronti delle vetture a guida autonoma. Il 77% degli intervistati ha dichiarato che non avrebbe problemi a utilizzare un’auto autonoma a un certo punto della propria vita e il 70% si è detto disposto, prima o poi, a salire su un mezzo aereo con guida driverless (per esempio uno dei taxi-robot volanti di Uber). Alla domanda sul tipo di mezzo di trasporto driverless con cui si sentirebbero più a proprio agio, il 51% degli intervistati ha indicato il treno, il 37% l’automobile, il 9% l’aereo e il 3% la nave.

 

 

In bilico tra entusiamo e paure

La bilancia tra fiducia e scetticismo pende in modo diverso a seconda delle fasce d’età e delle geografie. L’87% degli intervistati più giovani (tra i 18 e i 24 anni) e l’88% dei 25-34enni si sentirebbe a proprio agio all’idea di utilizzare vetture autonome in un certo momento della vita, mentre la percentuale scende al 43% tra i gli over 65. Su base geografica i più entusiasti sono i cinesi (il 97% salirebbe a bordo di un’automobile driverless), mentre nel Regno Unito il consenso è inferiore (57%).

 

In generale, considerando il totale degli intervistati, non mancano preoccupazioni legate alla possibilità che la tecnologia fallisca: il 59% delle persone teme malfunzionamenti della tecnologia driverless per le automobili, il 65% ha la stessa paura riferita ai velivoli a guida autonoma. Questi dati trovano conferma in quelli di un’altra indagine, circoscritta agli Stati Uniti e realizzata qualche mese da da Ipsos: il 64% dei cittadini Usa attualmente non acquisterebbe una vettura driverless e il 67% pretende per questi veicoli degli standard di sicurezza superiori a quelli delle automobili tradizionali.

 

ARTICOLI CORRELATI