07/04/2016 di Redazione

“Banda larga per tutti entro il 2020”, parola del governo

Matteo Renzi ha presentato il piano per l’ultrabroadband, insieme a Enel Open Fiber: 30 Mbps per 224 città e il 50% del territorio con i 100 Mbps. Prime gare per le aree a fallimento di mercato già dal 29 aprile. Il Cipe dovrebbe stanziare in tutto 4,9 mi

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Coprire entro il 2020 la totalità del territorio italiano con connessioni a 30 Mbps, arrivando a servire fino al 50% delle utenze con i 100 Mbps. È questo l’obiettivo del piano sulla banda larga presentato oggi da Matteo Renzi che, per l’occasione, si è fatto affiancare da Francesco Starace, numero uno di Enel. La presenza dell’amministratore delegato non è stato un caso: il progetto è sostanzialmente quello svelato settimane fa dalla utility, che prevede investimenti per 2,5 miliardi di euro per lo sviluppo della rete. Il 29 aprile partiranno già le prime gare per i cluster C e D, quelli a fallimento di mercato, per cui lo Stato (tramite il Cipe) ha già stanziato 2,2 miliardi. In totale, il governo ha promesso investimenti per 4,9 miliardi.

La gara per le “aree bianche” sarà sostenuta da incentivi a cui Enel, tramite il progetto Enel Open Fiber (Eof), sta già guardando con interesse. Nei cluster A e B, invece (le cosiddette aree nere e grigie), la competizione per accaparrarsi più clienti possibili sarà a tre: la stessa società costituita ad hoc dall’operatore elettrico (in tandem con Wind e Vodafone, con un’intesa di massima siglata il 6 aprile), Telecom e Fastweb.

E il guanto di sfida Enel l’ha lanciato proprio all’ex monopolista, il cui piano sulla banda larga sta tuttora proseguendo. Ma Starace si è comunque detto pronto ad accettare possibili collaborazioni. Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto dell’esecutivo, l’ad ha detto: “Sarebbe fantastico se Telecom facesse parte della partita”, aggiungendo che Telecom è stato il primo operatore in assoluto con cui Enel ha parlato.

 

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