22/07/2022 di Redazione

Calano i ricavi di Twitter, anche per colpa di Elon Musk

Nel secondo trimestre dell’anno la società ha registrato una perdita netta di 270 milioni di dollari, dovuta alla contrazione dei ricavi pubblicitari e alla crescita dei costi. Aumentano, però, gli utenti.

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Twitter risente delle incertezze del contesto macroeconomico, così come sta accadendo anche alla rivale Meta, a Google e ad altri colossi del Web che vivono di pubblicità online. Ma nel caso della società guidata da Parag Agrawal (dallo scorso novembre sulla poltrona di amministratore delegato, che fu di Jack Dorsey) pesa anche il dissidio con Elon Musk, in un primo tempo pronto ad acquistare la piattaforma di microblogging e poi deciso a fare un passo indietro. Due giorni fa, ultimo capitolo, un tribunale del Delaware ha concesso l’apertura del processo con cui Twitter dovrà dimostrare che Musk è vincolato al rispetto degli impegni di acquisizione presi inizialmente.

 

In attesa di capire come finirà, l’azienda ha comunicato i risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno, segnati da un calo dei ricavi pari all’1% rispetto all’analogo periodo del 2021, ma a valuta costante si registra un incremento del 2%. Il risultato, ha spiegato l’azienda, riflette “i venti contrari del mercato pubblicitario, associati al contesto macro così come a incertezze legate all’acquisizione sospesa” da parte di Elon Musk.

 

In ogni caso la cifra raggiunta è stata 1,18 miliardi di dollari, sensibilmente inferiore al valore di 1,32 miliardi ipotizzato dagli analisti. Inoltre Twitter ha incassato una perdita netta di 270 milioni di dollari, in parte dovuta alla forte crescita di costi e spese (1,52 miliardi di euro nel trimestre, in aumento del 31% anno su anno).

In compenso la piattaforma non si è spopolata, anzi: il numero medio degli utenti monetizzabili attivi su base giornaliera nel trimestre è stato di 237,8 milioni, il 16,6% in più rispetto a un anno prima, grazie ai “miglioramenti di prodotto in corso e alla conversazione globale sugli eventi in corso”, ha spiegato l’azienda, alludendo probabilmente al forte interesse per fatti di cronaca legati alla guerra e alla crisi geopolitica.

 

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