13/06/2016 di Redazione

Cisco: la trasformazione digitale è un gioco di ecosistema

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La trasformazione digitale rappresenta una strada ormai obbligata per le aziende, e Cisco è fra i vendor che rimarcano questo concetto. È obbligata, quanto meno, per tutte quelle realtà che vogliono continuare a competere, sfruttando le opportunità di un mercato sempre più pervaso dalla Digital Economy. Si tratta, però, di un percorso complesso, che non richiede solo un cambiamento culturale importante all’interno delle organizzazioni, ma anche nuove competenze e componenti tecnologiche in grado di abilitare una trasformazione profonda. Tre temi su cui Cisco lavora da molto tempo, investendo da sempre importanti risorse anche a livello locale.

Risale a gennaio scorso l’annuncio del programma di accelerazione Cda (Country Digitalization Acceleration), varato per aiutare il nostro Paese a cogliere tutti i benefici dell’innovazione attraverso una stretta collaborazione con il settore accademico e le imprese. "L’investimento, dal valore di 100 milioni di dollari in tre anni, si concentrerà su due fronti: da un lato lo sviluppo delle competenze digitali e della consapevolezza delle opportunità offerte dalla digitalizzazione, e dall’altro il sostegno alla comunità delle startup italiane”, afferma Giorgio Campatelli, Italy partner organization Leader di Cisco Italia. “Obiettivi che vedranno ampliare uteriormente il nostro Programma Networking Academy con l’introduzione di nuovi moduli dedicati alle tecnologie per l’Industria 4.0 e alla cybersecurity".

Sulla base dei nuovi investimenti Cisco ha anche annunciato per il prossimo triennio importanti iniziative legate alla Ricerca e Sviluppo, alla collaborazione con le università italiane e alla trasformazione digitale di due settori industriali di particolare eccellenza nel nostro Paese: il manifatturiero e l’agroalimentare. Si tratta di due comparti in cui la digitalizzazione potrà agire da forte volano, aiutando a consolidare il primato del Made in Italy in tutto il mondo.

"Investimenti come questi”, prosegue Campatelli, “rappresentano solo uno dei cinque pilastri su cui si basa il nostro impegno all’innovazione. Un impegno che fa leva anche su prodotti di altissima qualità sviluppati dalla nostra R&D, su acquisizioni di aziende con l’obiettivo di incorporare tecnologie di ultima generazione e non quote di mercato, su una rete di partner in grado di offrire valore aggiunto e, soprattutto, su un ecosistema di alleanze tecnologiche sempre più articolate".

 

Giorgio Campatelli, Italy partner organization Leader di Cisco Italia

 

Secondo Cisco, infatti, la trasformazione digitale delle imprese non può che essere un gioco di squadra. "La digitalizzazione è un processo di trasformazione che attraversa tutti i reparti aziendali e interessa, quindi, referenti molto diversi. L’ecosistema permette di parlare a tutti gli interlocutori di un’organizzazione, dall’It alle singole linee di business, aiutando tutti ad affrontare il cambiamento in modo coordinato" sottolinea il manager, chiarendo come la complessità del nuovo scenario digitale obblighi anche a una trasformazione del canale, cui Cisco sta offrendo strumenti sempre nuovi per indirizzare al meglio le esigenze del mercato. “Innanzitutto a livello del portfolio che, preservando lo storico, ha recentemente visto importanti aggiornamenti tecnologici. Si tratta di una nuova tipologia d’offerta, coerente con le esigenze di un mercato soprattutto alla ricerca di servizi gestiti da acquistare con Service Level Agreement e contratti ricorrenti da parte non solo degli It manager, ma anche delle Line-of-business".

Tale nuova linea d’offerta sta avendo un impatto crescente sui risultati finanziari di Cisco: nell’ultimo quarter (chiuso ad aprile scorso) il 26% del business globale della società è stato generato, infatti, con contratti ricorrenti e non attraverso la classica rivendita di prodotti. Un risultato importante, che dimostra come il canale dell’azienda sia non solo reattivo, ma anche pronto a un cambiamento forte delle proprie competenze.

 

La trasformazione digitale ha aperto una nuova era nella partnership con Cisco”, afferma Campatelli. “In considerazione dei nuovi skill richiesti dal mercato, abbiamo ampliato le specializzazioni e gli strumenti a supporto delle attività di canale”. Oggi la società non punta a espandere la rete solo in termini di recruiting, ma anche di valori ricercati, primi tra tutti quelli dell’industria e delle software house.

 

 

Non a caso di recente è stato lanciato il programma Devnet, interamente dedicato agli sviluppatori software. Parallelamente, vista la crescente attenzione di Cisco per il mondo applicativo, è stato introdotto anche un nuovo programma di certificazione per il canale del software, di cui sono state già rilasciate due figure: quella di Integrator e quella di Lifecycle advisor, cui si affiancherà a breve anche quella di Consultant.

“Per semplificare la collaborazione tra i partner e creare ecosistemi di risposte alle esigenze di clienti alla ricerca di più interlocutori, abbiamo inoltre introdotto Aces (Accelerating Cisco Ecosystem Sales), una metodologia sviluppata da Cisco con un learning partner americano”, illustra Campatelli. “Il programma offre strumenti e training specifici, oltre a numerosi servizi in grado di facilitare il go-to-market del canale".

Parallelamente continuano gli investimenti della società in tool attivi già da tempo come Sales Connect, uno strumento in grado di funzionare su tutti i dispositivi e che, oltre a mettere a diposizione i classici datasheet dei prodotti, è consultabile per mercati verticali e tipologia di interlocutore. L’ultimo impegno di Cisco a livello italiano si chiama, invece, MyLearnSmart ed è una piattaforma nata in collaborazione con Between-Ernst & Young e Schneider Electric per offrire informazioni e contenuti a valore sul tema delle smart city e delle smart solution non solo ai classici partner It, ma anche a studi di ingegneria, di architettura e agli impiantisti.

 

L'ecosistema di partner di Cisco (clicca per ingrandire)

 

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