29/04/2015 di Redazione

Crollo del 40% negli utili di Samsung, la speranza è nei Galaxy

Nel primo trimestre 2015 i margini di profitto sono calati a doppia cifra rispetto all’anno precedente, fino a circa 4,3 miliardi di dollari. Bene le vendite di chip, mentre nel mercato smartphone Samsung recupera il primato su Apple, crescendo però nelle

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Essere (di nuovo) il primo marchio di smartphone al mondo non è necessariamente garanzia di successo. La contraddizione di Samsung, già emersa lo scorso anno, è stata ribadita dai risultati finanziari del primo trimestre del 2015, in cui l’utile netto è calato di quasi il 40% (38,9%) rispetto al pari periodo dell'anno precedente, e specie a causa della divisione mobile. Per quanto – come confermano le stime di Strategy Analytics – i sudcoreani abbiano recuperato il primo gradino sul podio, scavalcando Apple, quando si passa dal conteggio delle unità vendute ai profitti il discorso si ribalta.

“Samsung ha consegnato 83,2 milioni di smartphone nel mondo e catturato un market share del 24% nel primo trimestre, calando dal 31% di un anno prima”, ha commentato il direttore di Strategy Analytics, Linda Sui. “Samsung continua ad affrontare difficoltà in Asia e altrove, ma la sua performance globale nel trimestre si è stabilizzata a sufficienza per superare Apple e riconquistare la prima posizione come primo vendor di smarpthone a volume”. Con 61,2 milioni di iPhone distribuiti, Apple ha ottenuto una quota del 18%, inferiore a quella dei sudcoreani ma, di contro, in crescita anno-su-anno del 18%.

Mentre la Mela monetizza sugli iPhone, facendo il botto in Cina, Samsung accelera sui modelli di fascia media (la serie Galaxy A) e bassa e arranca sui modelli di fascia alta, quelli con più ampi margini. Il trend, come si diceva, era già emerso lo scorso anno, quando livelli di vendita del Galaxy S5 inferiori alle previsioni non avevano ripagato i costi salati della produzione e del marketing. Con la generazione successiva del top di gamma, sdoppiata nel Galaxy S6 e nella variante Edge (con profili arrotondati), Samsung non intende ripetere l’errore. Nel trimestre passato l’azienda si è impegnata nel ridurre le spese di marketing, contribuendo a migliorare del 13% il profitto operativo rispetto all’ultimo quarter del 2014.

Ma non è bastato. L’utile netto, sceso a 4.900 miliardi di won, ha mancato di 600 milioni le stime degli analisti, mentre il giro d’affari è calato anno-su-anno del 12%, a 47,12 miliardi di won, in linea con le previsioni della stessa Samsung. Il profitto operativo trimestrale della divisione mobile è calato dai circa 6.400 miliardi di won di inizio 2014 agli attuali 2.740 miliardi (-57%).

 

Samsung è cresciuta nella fascia mid-range, quella del Galaxy A

 

Nota positiva, la produzione di semiconduttori, che rimangono la prima voce di guadagno per il terzo quarter consecutivo con 10,27 miliardi di won di fatturato e 2,93 miliardi di profitto operativo; a trainarla, la continua domanda di memorie Ssd per computer e di nuovi processori per smartphone. La divisione televisori ha, invece, generato una perdita di 140 miliardi di won nel trimestre.

Il futuro? Samsung si dice ottimista sulle vendite dei suoi top di gamma, dopo il lancio su scala globale avvenuto il mese scorso. “Nel secondo quarter”, si legge sulla nota ufficiale rilasciata dalla compagnia, “la domanda di smartphone e tablet rimarrà presumibilmente simile ai livelli dello stesso periodo dell’anno precedente. Stimiamo che vendite su scala globale miglioreranno grazie al lancio del Galaxy S6 e del S6 Edge […] che hanno ricevuto un feedback positivo dal mercato”. Complessivamente, in ogni caso, i livelli di vendita degli smartphone Samsung rimarranno allo stesso livello del trimestre precedente, per un possibile calo di richieste per i modelli di fascia media e bassa, e complice la debolezza dell’euro.
 

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