Csa Italy, per fare del cloud italiano una realtà
La nuova associazione no-profit vuole essere il punto di riferimento per il computing a nuvola nel Belpaese. L'idea è quella di stimolare l'informazione e la formazione con attività di ricerc specifiche e corsi dedicati.
Pubblicato il 21 febbraio 2012 da Valerio Porcu

È nata l'associazione italiana no-profit Csa Italy - Capitolo Italiano di Cloud Security Alliance – con l'obiettivo di "promuovere l'utilizzo di best practice per la sicurezza del cloud computing, insieme alla formazione e sensibilizzazione nell'utilizzo sicuro di tutte le forme di computing".
Il gruppo a livello mondiale conta quasi 30.000 soci individuali, oltre cento aziende e 20 organizzazioni affiliate. La mission è semplice: sostenere lo sviluppo del cloud computing tramite l'informazione.
Come nel resto del mondo anche in Italia si vuole creare un "punto di
riferimento per imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini in ambito
sicurezza nel cloud computing".
Più del dettaglio tra i fini dell'associazioni ci sono la promozione e lo sviluppo della ricerca, della sicurezza, l'attenzione per le PMI, la condivisione delle conoscenze sull'argomento (con conferenze e altri eventi). CSA rilascerà anche certificazioni specifiche (Certificate of Cloud Security Knowledge - CCSK), per attestare le competenze.
In Italia i soci sono già 42, che possono contare su una comunità Linkedin molto nutrita (240 professionisti); sono già state attivate inoltre collaborazioni con altre realtà come Italian Security Professional, Oracle Comunity for Security e OWASP Italy, e le prime partnership con aziende del panorama informatico italiano, quali CA Technologies e Trend Micro.
Le attività di CSA Italy sono gestite da un Comitato di Ricerca presieduto da soci del comitato direttivo e si svolgono attraverso la costituzione di gruppi di lavoro specifici. Tra questi ci sono Traduzione e contestualizzazione delle ricerche, Portabilità, Interoperabilità e Sicurezza Applicativa e Privacy & Cloud.
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